domenica 31 luglio 2011

La forma cattolica di ricevere la Santa Comunione



Cardinal Cañizares: è raccomandabile comunicarsi in bocca e inginocchiati




Un'interessantissima e importante intervista ad ACIPRENSA del Prefetto per il Culto Divino.

Visti i chiari di luna - raccontati anche nei post di alcuni giorni fa (vedi qui e qui)- delle ordinarie vessazioni nei confronti dei fedeli che ricevono la S. Comunione in ginocchio e in bocca, queste dichiarazioni di colui che nella Chiesa gestisce le indicazioni del S. Padre sulla liturgia sono veramente confortanti.

Inter alia indiscrezioni parlano di un documento della stessa Congregazione - in preparazione - appunto sulle modalità di ricezione della S. Comunione (....in ginocchio e in bocca come fa il S. Padre): oremus!

Ringraziamo l'amico Stefano per la traduzione dallo spagnolo


Nell’intervista concessa ad ACI Prensa, il Prefetto della Congregazione vaticana per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, cardinal Antonio Cañizares Llovera ha raccomandato che i cattolici si comunichino in bocca e inginocchiati.Così si è espresso il porporato spagnolo che è al servizio della Santa Sede come supremo responsabile, dopo il Papa, della liturgia e dei sacramenti, nella Chiesa cattolica, alla domanda circa l’opportunità che i fedeli si comunichino, o no, sulla mano.
La risposta del cardinale è stata breve e chiara: “è raccomandabile che i fedeli si comunichino in bocca e inginocchiati”.Inoltre, rispondendo alla domanda di ACI Prensa sulla consuetudine promossa dal Papa Benedetto XVI di amministrare, a quanti si comunicano da lui, l’Eucaristia in bocca e in ginocchio, il cardinal Cañizares ha detto che questa è dovuta “al senso che deve assumere la comunione, che è adorazione, riconoscimento di Dio”.
“Si tratta semplicemente di sapere che stiamo al cospetto di Dio stesso e che Lui è venuto a noi e noi non lo meritiamo” ha affermato.
Il porporato ha detto anche che comunicarsi in questo modo “è il segno di adorazione che è necessario recuperare. Io credo che sia necessario in tutta la Chiesa che la comunione si riceva in ginocchio”
“Infatti – ha aggiunto – se ci si comunica in piedi, bisogna genuflettersi o inchinarsi profondamente, cosa che non viene fatta”.
Il prefetto vaticano ha detto, inoltre, che “se banalizziamo la comunione, banalizziamo tutto e non possiamo perdere un momento tanto importante, come la comunione, come riconoscere la presenza reale di Cristo , del Dio che è amore degli amori come cantiamo in una canzone spagnola”.

Alla domanda di ACI Prensa sugli abusi liturgici in cui incorrono alcuni attualmente, il cardinale ha detto che è necessario “correggerli, soprattutto mediante una buona formazione: formazione dei seminaristi, formazione dei sacerdoti, formazione dei catechisti, formazione di tutti i fedeli cristiani”.
Questa formazione, spiegò, deve far sì che “si celebri bene, che si celebri conformemente alle esigenze e alla dignità della celebrazione, in conformità alle norme della Chiesa, che è l’unico modo per celebrare autenticamente l’Eucaristia”.
Infine il cardinal Cañizares ha detto ad ACI Prensa che in questo compito di formazione per celebrar bene la liturgia e correggere gli abusi, “noi vescovi abbiamo una responsabilità molto specifica e non possiamo trascurarla poiché tutto ciò che facciamo affinché l’Eucaristia sia ben celebrata servirà a far sì che l’Eucaristia sia ben partecipata”.

AMDG et BVM

INTERVISTA A RENATO FARINA su santa Messa. Una bella testimonianza




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Un amico un giorno viene e mi parla di Cristo come “un amico”, non qualcosa di lontato, astratto. Mi portò dentro questo gruppo che si chiamava Gioventù Studentesca, non ancora CL. Era il 1970. Vidi davvero lì come la preghiera, detta attraverso i salmi, la liturgia delle ore e la santa messa vissuta nella sua essenzialità, consapevole di cosa succedeva sull’altare, mi permise di ricongiungermi alla storia dei miei padri e della chiesa. La Messa non è una sorta di happening dove si versano le buone intenzioni, la famosa cena di fraternità, di comunione, ma il luogo dove la Persona di Cristo di sacrifica per noi, dove la messa…
…Stiamo tornando a parlare di Messa: le preme più del previsto…
Sì, perchè nella Messa tutto deve essere, dalla prima all’ultima sillaba, secondo la forma che non abbiamo deciso noi. L’obbedienza alla forma. A me se c’è una cosa che fa arrabbiare… vedi che è una cosa che mio figlio Tommaso ha ereditato da me…
…Lui si incazza pure di più.
Sì, ma lui è più estremo: non credere che io non sappia cosa va dicendo di me…
…Che lei è quasi un “modernista”, per i suoi gusti.
Lo so, lo so, figurati! Dicevo: non sopporto la creatività liturgica, va bene. Ma oltre questa, c’è un particolare che non reggo. Quando il prete dice “la Messa è finita andate in pace”, e dopo aggiunge “buona giornata a tutti”. Allora, tu prete, è vero che non hai capito proprio niente! Il saluto cristiano è il primo che hai detto, prete. Aggiungere “buona giornata a tutti” significa il primo congedo è una cosa a parte rispetto alla vita vera. Mentre io, con san Massimo Confessore, credo nella “liturgia cosmica”, la Santa Messa come il “nocciolo incandescente” di tutto ciò che è tutta la vita. Per cui non devi introdurre dentro la Messa ciò che dissolve esattamente il mistero che dovrebbe invadere invece il resto della vita… Non so se mi sto spiegando: mi sto spiegando?
Siamo qui per collaborare. Il problema lì è alla base, proprio dei seminari: sempre più spesso ti rendi conto che e la formazione culturale e di fede dei seminaristi è infima. Hanno spesso proprio difficoltà a capire cosa è persino il “rito”. Eppure Ratzinger lo aveva spiegato nei suoi libri: è ripetere esattamente una stessa cosa, lo stesso atto, allo stesso modo. E’ questo che ti lega a secoli di sapienza e pietà cristiane.
E’ proprio così, esatto. C’è la sua ultima intervista Luce del Mondo, dove ha dettato pagine sulla liturgia veramente consolanti. Io ho un’amica che fa la comunione in ginocchio, con il velo, e riceve l’ostia sulle labbra… quasi come cibare un bambino. Ci sono dei sacerdoti…
…Che la cacciano via, ci metto la mano sul fuoco.
Sì, che non vogliono questo, si rifiutano. Il papa allora nel libro dice che è un diritto del fedele ricevere così la comunione, e chi per questo nega la comunione sbaglia gravemente. Ma questo non avviene, perchè molti preti se ne fregano, se ne fregano! C’è fra molti di loro un estremismo ideologico spaventoso.
Sono stato in Iraq, dove c’è la persecuzione dei cristiani copti o siro-cristiani. Questi vanno a messa ogni volta con la consapevolezza che potrebbe essere l’ultima Messa: è come camminare a piedi sull’autostrada, prima o poi ti mettono sotto. Ebbene, questa gente costretta ad assistere alla Messa in condizioni ambientali e psicologiche penose, in contesti arrangiati, non solo non ci rinuncia ma al momento della comunione la fanno in ginocchio: pure quella potrebbe essere l’ultima comunione. La fanno come ho imparato io quand’ero bambino. Vuol dire che questi non han capito niente di Gesù? Forse non abbiam capito niente noi! Se loro sono così e sono disposti al martirio, forse non dovremmo imparare da loro anche il modo come ci si accosta all’eucareatia, ai canti? Eppure non c’è niente di antiquato in quei canti in aramaico…
Sai, penso al magnifico concilio Tridentino, che si trova ad affrontare l’ideologia della modernità incipiente, e noto che non è una controriforma quella tridentina: è la vera Riforma, la vera innovazione…

AMDG et BVM

JHS: Jesus Humanitatis Salvator




"Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;

perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi

nei cieli,
sulla terra
e sotto terra,

e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore
a gloria di Dio Padre"
(Filippesi 2,6-11)

***

La bestemmia  anzitutto è l'urlo rabbioso di Satana che esce dalla bocca di un uomo.

La bestemmia è una gravissima offesa al Nome Santo di Dio.

La bestemmia è inoltre il supremo atto di superbia che un uomo possa compiere.

La bestemmia è anche il più grande atto di stupidità.

La bestemmia è un grandissimo segno di maleducazione, manifestazione di volgarità, di grossolanità e di poca intelligenza.

"La bestemmia è il cancro dell'anima".

La bestemmia è, infine, quasi sempre, una malattia contagiosa che infetta altri e altre. 
I Santi davano come terapia ai bestemmiatori di imparare a <<bestemmiare il diavolo>>, unica vera fonte del male; alcuni poveri peccatori, ma di buona volontà, vinsero in breve tempo il vizio imponendosi una mortificazione per ogni bestemmia. Seppero cooperare con la Grazia.

  
Sant'Ignazio di Loyola

Sant'Ignazio di Loyola


OGGI è la festa di Sant'Ignazio di Loyola: suo motto era fare tutto per la maggior gloria di Dio. *San Massimiliano Maria Kolbe diceva invece: per la massima gloria di Dio*

Tutti i nostri pensieri parole  ed opere siano quindi
per la maggior Gloria di Dio ossia AD MAIOREM DEI GLORIAM (AMDG
e della Beata Vergine Maria ossia et BEATAE VIRGINIS MARIAE (et BVM)


AMDG et BVM


sabato 30 luglio 2011

Non perdete la bussola







Una vittoria importante in un silenzio che inquieta




di Marco Invernizzi
28-07-2011


Non è vero che non ci siano mai “buone notizie” nella nostra Italia di oggi, così malandata da tanti punti di vista. La nuova bocciatura, il 26 luglio, del progetto di legge (293 sì contro 250 no e 21 astenuti) che prevedeva un’aggravante per i reati di omofobia e transfobia è una buona notizia.  Per diversi motivi.


Intanto perché ferma per la terza volta un progetto di legge che era orientato non tanto a “proteggere” una categoria, omosessuali e transessuali, ma a riconoscere l’omosessualità e la transessualità come qualcosa di particolarmente prezioso, che deve essere prima “normalizzato” e poi addirittura valorizzato. In sostanza, la posta in gioco non era e non è impedire violenze contro gli omosessuali (bastano le leggi vigenti), ma affermare che ogni orientamento sessuale ha identico valore, e gridare allo scandalo ogniqualvolta qualcuno afferma, come fa il Catechismo della Chiesa Cattolica, per esempio, che gli atti omosessuali sono oggettivamente disordinati (nn. 2357-2359). 


Insomma, era abbastanza evidente che questo progetto di legge avrebbe dovuto preludere al riconoscimento pubblico del matrimonio gay e all’adottabilità per legge di figli da parte di coppie omosessuali. Soprattutto, quanto accaduto era una delle manifestazioni di una grande battaglia culturale che attraversa da secoli tutto l’Occidente fra chi afferma e chi nega l’esistenza di una legge naturale. Soltanto se abbiamo presenti le caratteristiche di questa grande battaglia culturale possiamo comprendere il valore di quanto avvenuto in Parlamento con la bocciatura del progetto di legge sull’omofobia. Perché se esiste una natura, esiste una legge universale uguale per tutti, esiste un modello di famiglia, esiste un diritto sacro alla vita per ogni essere umano, che sia all’inizio o al termine del suo cammino. Ma se non esiste una natura creata, che si manifesta anche attraverso la sessualità, allora tutto è veramente possibile e ogni desiderio dell’uomo deve essere autorizzato e valorizzato, perché non esiste più né vero né falso, né bene né male.


Ora, avere fermato questo itinerario, non per sempre certamente ma su un punto importante, è stata una entusiasmante e importante vittoria della cultura della vita e della famiglia.  Però, bisogna anche aggiungere, se ne sono accorti in pochi. Non solo le forze politiche della maggioranza di centro-destra non si sono prodigate in gesti di soddisfazione, ma gli stessi quotidiani del centro-destra sono sembrati quasi intimiditi di fronte alla vittoria parlamentare, come se dovessero giustificare il fatto di avere assunto posizioni di questo tipo.


Gli interventi di Giancarlo Loquenzi su il Giornale e di Giordano Tedoldi su Libero a commento della bocciatura certamente non lasciano trasparire il risentimento e la rabbia di altri quotidiani laicisti per un provvedimento qualificato come oscurantista, ma sembrano quasi intimoriti dalla vittoria, preoccupati dei diritti dei gay e lontani dall’aver compreso la portata culturale e morale dello scontro. Ma vi è chi onestamente possa ancora pensare che oggi in Italia è minacciato il diritto di essere omosessuale e di vivere apertamente questa condizione?  


Inoltre, la bocciatura in Parlamento ha evidenziato l’esistenza di una maggioranza politica più estesa della stessa maggioranza governativa. Non è un successo da sottolineare? Non è importante ricordare che sui principi non negoziabili la maggioranza si allarga all’Udc, anche se perde il sostegno dell’on. Santo Versace, assiste all’incomprensibile astensione dell’on. Claudio Scajola e a quella, prevedibile dopo aver sponsorizzato il progetto, del ministro Mara Carfagna? Non è importante affermare che il governo si sa compattare quando sono in gioco i valori fondamentali della nostra civiltà, così come avvenne per tentare di difendere la vita di Eluana?


Invece purtroppo questo non accade e riappare con evidenza la debolezza culturale delle forze politiche del centro-destra e del loro retroterra informativo. Una debolezza che potrebbe nascere dall’esistenza di orientamenti culturali diversi all’interno di partiti e giornali, oppure dalla mancanza di personale adeguato a condurre questa battaglia di idee più che di scontro di poteri, oppure per altri motivi che non conosciamo. Ma certamente questa debolezza esiste ed è un problema. Essa non permette neppure di utilizzare come boccate di ossigeno in un periodo particolarmente avaro di soddisfazioni per la maggioranza quelle vittorie che pure arrivano, ogni tanto. Siamo tra i pochi Paesi europei che sono riusciti a impedire l’introduzione di una legge che avrebbe discriminato la maggioranza eterosessuale del Paese e avviato un ulteriore passaggio contro il matrimonio e la famiglia. Siamo riusciti a mandare un messaggio importante agli abitanti di tutta Europa: in Italia il matrimonio è cosa di un uomo e di una donna. Punto. Dovrebbe essere un motivo di fierezza e di orgoglio, non di atteggiamenti preoccupati e sempre sulla difensiva.


AMDG et BVM

Gloria Polo. MISERERE NOSTRI, DOMINE, MISERERE NOSTRI



Antonello da Messina: Salvator mundi
Salvator mundi. Antonello da Messina. Londra
MISERERE NOSTRI, DOMINE, MISERERE NOSTRI.


Gloria era clinicamente morta 
e sarebbe andata all'inferno, 
se dio non LE avesse concesso 
una seconda possibilità, 
attraverso la preghiera di uno sconosciuto.

(a cura di Claudio Prandini)
Da un fulmine che incenerì quasi tutto il corpo di Gloria,
e che la portò alle porte dell'inferno, nasce la testimonianza
di quanto possa la preghiera presso la misericordia di Dio
  
INTRODUZIONE
Questa bella esperienza della fede dura già da 16 anni (*). E' stato un gran regalo della grazia di Dio, quando nella Sua Misericordia mi ha permesso di camminare nella mia vita come cattolica.
Provo una gran pena quando ripenso ai passati anni della mia vita, in cui ero "cattolica dietetica". Ringrazio Dio di avermi dato la Chiesa Cattolica come Madre.
Sono profondamente riconoscente nel nome di Gesù Cristo al Papa, Suo rappresentante, ai sacerdoti e ai consacrati della Chiesa Cattolica Romana.
Li seguo ciecamente perché proprio tale era l'ordine del Nostro Signore GESÚ CRISTO, quando mi ha permesso di ritornare nella vita terrena.
Durante l'adorazione del Santissimo Sacramento - io, indegna e misera serva del Signore - potevo provare la felicità e la delizia della vera pace e del vero amore che costituiscono l'inizio della vita celeste.
Invito con tutto il cuore tutti i cristiani a conoscere meglio e più esattamente la Chiesa Cattolica Romana, prima che ne parlino male e con odio, in modo che sappiano che essa è la guardiana della vera fede, stabilita dal Signore.
Invito tutti a diventare ed a essere adoratori del Nostro Signore e Dio! Chi tutti i giorni va a trovare il Nostro Signore GESÚ CRISTO nel Santissimo Sacramento e Lo adora, non dubiterà mai, quale sia la vera fede, Dio stesso dà ad ogni creatura amore e gratitudine verso la Santa Madre Chiesa, cioè la Chiesa Cattolica.
Amo tutti voi e vi abbraccio nell'Amore del Nostro Signore GESÚ CRISTO.
 
Gloria Polo
(*) I fatti avvennero il 5 maggio 1995 a Bogotà in Colombia.
 


La Signora Gloria Polo dopo l'esperienza della morte 
e della misericordia di Gesù.



vedi anche: 
http://www.parrocchie.it/correggio/ascensione/gloria_polo_un_passo_inferno.htm

***
(CON VIDEO TESTIMONIANZA):
http://www.youtube.com/watch?v=XNmUg6hhhlA

AMDG et BVM

giovedì 28 luglio 2011

MiL - Messainlatino.it: "Niente genuflessione prima della Comunione!": cos...

MiL - Messainlatino.it: "Niente genuflessione prima della Comunione!": cos...: "La settimana scorsa abbiamo riferito di un increscioso episodio avvenuto a San Remo (diocesi di Ventimiglia - San Remo), che ha visto negare..."

Testamento espiritual del Padre Esteban Gobbi

Virgen de Fátima








<<Mi Testamento Espiritual


Avemaría
Milán, 1 de enero de 2011
Primer sábado del mes y del año

Acepto la muerte como y cuando el Señor quiera, repitiendo en el Inmaculado Corazón de María mi si a la Voluntad Divina.

Dejo como mi testamento espiritual todo lo que está escrito en el libro "A los sacerdotes hijos predilectos de Nuestra Señora", y afirmo que los mensajes que figuran en él fueron recibidos por mí en la forma de locuciones.

En espíritu de agradecimiento al Señor y Nuestra Señora, después de la Santa Misa, les pido que todos canten el Magnificat.
 Pido un funeral muy simple: en lugar de flores, les pido hagan obras de caridad. Me gustaría ser enterrado en Dongo, en el Santuario de Nuestra Señora de las Lágrimas a los pies del altar del Crucifijo. Si esto no fuera posible, pido un entierro temporal en la capilla del clero en el cementerio de Dongo.

Como he consagrado cada momento de mi vida, así consagro al Corazón Inmaculado de María el momento de mi paso de la tierra al Cielo, y al tiempo de  la eternidad.


Les agradezco a todos por vuestra acogida y pido disculpas a quienes he involuntariamente ofendido.

A todos los miembros del Movimiento Sacerdotal Mariano y del Movimiento Mariano, les prometo mi protección especial y una ayuda especial del Paraíso, donde confío entrar por la Misericordia del Señor y la ayuda de sus oraciones.

Los saludo con la esperanza de encontrar a todos bajo el Manto Glorioso de la Reina de todos los Santos y los bendigo en el Nombre del Padre y del Hijo y del Espíritu Santo. Amén.


El Sacerdote.

Padre Stefano Gobbi.>>











En los Cenáculos de todo el Brasil, las personas buscaban a Don Stefano como las abejas a la miel. En la foto, un momento después del Cenáculo donde participaron más de 7.000 seglares del Movimiento


BRASIL, Jauru MT
4-2-1990

www.youtube.com/watch?v=kCp6Cp9slZ0
*
www.youtube.com/watch?v=X_eUEY42Rp4
http://www.youtube.com/watch?v=LaHcWqRlQl8&feature=mfu_in_order&list=UL

http://www.youtube.com/watch?v=aybyUcJQBJo&feature=related
*
 
"Andrò a vederLa un dì"
http://www.youtube.com/watch?v=-a4zKXlSZxA  

COR MARIAE IMMACULATUM, 
INTERCEDE PRO NOBIS!

AMDG et BVM

mercoledì 27 luglio 2011

PADRE MARCEL NAULT: FÁTIMA Y LA VISIÓN DEL INFIERNO ¡EL INFIERNO EXISTE Y PODRÍAMOS IR AHÍ!


FÁTIMA Y LA VISIÓN DEL INFIERNO 
¡EL INFIERNO EXISTE Y PODRÍAMOS IR AHÍ! 

Padre Marcel Nault   (1927-1997) 


 *El 30 de marzo de 1997, domingo de Pascua, a las 12:00 del mediodía, el Padre Marcel Nault fue llamado de esta vida terrenal a la presencia de Dios a quien él amó y sirvió con profunda devoción. Nació el 3 de marzo de 1927 en Montreal, Québec, Canadá y su vocación fue relativamente tardía. Se ordenó como sacerdote diocesano el 4 de
marzo de 1962, un día después de su cumpleaños 35.  


El siguiente es un discurso pronunciado por el Padre
Marcel Nault en la Conferencia Mundial de Paz de
Fátima de Obispos Católicos,  en Fátima, Portugal en el
año 1992. Este discurso causó tal impacto que después de
la conferencia, algunos Obispos pidieron al Padre Nault
que escuchara sus confesiones. 

Nuestro Señor Jesucristo
vino a la tierra por un motivo, 
para salvar a las almas 
del Infierno. 

Enseñar la realidad del Infierno es la tarea más
importante e ineludible de la Santa Iglesia Católica. Uno
de los grandes Padres de la Iglesia, San Juan Crisóstomo,
continuamente enseñaba que Nuestro Señor Jesucristo
predicaba con más frecuencia sobre el Infierno que sobre
el Cielo. Algunos piensan que es mejor predicar sobre el
Cielo. No estoy en  acuerdo. Predicar  sobre el Infierno
produce muchas más y mejores conversiones que las
obtenidas con la mera predicación sobre el Cielo. San
Benito, el fundador de los Benedictinos, al estar viviendo
en Roma el Espíritu Santo le dijo: “Tú vas a perder tu
alma en Roma e irás al Infierno.” Él dejó Roma y se retiró
a vivir en el silencio y la solicitud fuera de Roma para
meditar sobre la vida de Jesús y el Santo Evangelio. San
Benito huyó de todas esas  ocasiones de pecado de la
Roma pagana. Él oró, se sacrificó por  sí mismo y por los
pecadores. El Espíritu Santo  difundió la noticia de su
santidad. Como resultado, la  gente lo visitaba para ver,
escuchar y seguir su ejemplo y consejo. San Benito se
apartó por sí mismo de toda ocasión de pecado y alcanzó
 la santidad.
                              


 La Santidad atrae a las almas. ¿Por qué
piensan que San Agustín cambió su vida? ¡Por temor al
Infierno! Yo predico con frecuencia sobre la trágica
realidad del Infierno. Es un dogma católico que
sacerdotes y obispos ya no predican más. El Papa Beato
Pío IX, que pronunció los dogmas de la Infalibilidad del
Papa y el de la Inmaculada Concepción de María, y que
también emitió su famoso Sílabo condenatorio contra los
errores y herejías del mundo  moderno, solía pedir a los
predicadores que enseñaran a los fieles con mayor
frecuencia sobre las Cuatro Postrimerías, en especial
sobre el Infierno, así como él mismo daba el ejemplo
predicando. El Papa pidió esto porque la meditación
sobre el Infierno genera santos.



        Los Santos Temen al Infierno.


Aquí nos encontramos con algo curioso, los santos
temen ir al Infierno pero  los pecadores no sienten tal
temor. San Francisco de Sales, San Alfonso María Ligorio,
el Santo Cura de Ars, Santa Teresa de Ávila, Santa
Teresita del Niño Jesús, tuvieron miedo de ir al Infierno.
San Simón Stock, el Superior General del Carmelo, sabía
que sus monjes tenían miedo de ir al Infierno. Sus monjes
ayunaban y hacían oración. Vivían recluidos, separados
del peligroso mundo dominado por Satanás. Aún así
tenían miedo de ir al Infierno. En 1251, Nuestra Señora
del Monte Carmelo se apareció en Aylesford, Inglaterra,
a san Simón Stock. Ella le dijo: “No teman más, te
entrego una vestidura especial; todo el que muera
llevando esta vestidura no irá el Infierno.” Yo llevo puesto
mi Escapulario Café bajo mis vestiduras y llevo otro en mi
bolsillo porque nunca sé cuándo la gente me pedirá que
les hable sobre el Infierno  o el Escapulario Café. María
dijo al sacerdote dominico, el beato Alán de la Roche,
“Yo vendré y salvaré al mundo a través de Mi Rosario y
Mi Escapulario.” Uno no puede especializarse en todo y  
enseñar sobre todo; uno debe elegir. Yo creo que ésta es
la voluntad de Dios: que yo predique sobre el Infierno. Un
Moseñor, mi superior hace tiempo, me dijo en una
ocasión: “Predicas con demasiada frecuencia sobre el
Infierno y eso asusta a la gente.” Él agregó: “Marcel, yo
nunca he predicado sobre el Infierno, porque a la gente
no le gusta. Tú los asustas.” En un tono muy amistoso,
Monseñor me dijo en su oficina: “Marcel, yo nunca he
predicado sobre el Infierno  y nunca lo haré, y mira qué
agradable y prestigiada posición he alcanzado.” Yo
guardé un largo silencio,  luego lo mire a los ojos.
“Monseñor”, le dije, “temo que Vos estáis en la vía del
Infierno para toda la eternidad. Monseñor, Vos predicáis
para complacer al hombre, en lugar de predicar para
complacer a Cristo y salvar a las almas del Infierno.
Monseñor, es un pecado mortal de omisión el rehusarse a
enseñar el Dogma Católico sobre el Infierno.” Cuando
Dios envió Profetas en el  Antiguo Testamento fue para
recordarle al hombre que regresara a la verdad, que
regresara a la santidad. Jesús vino, predicó y envió a sus
Apóstoles al mundo para predicar el Santo Evangelio. La
Serpiente vino y difundió su veneno a través de herejías,
pero Jesús envió a su Amadísima Madre, la Reina de los
Profetas: “Ve a la tierra y  destruye las herejías.” Los
Padres de la Iglesia han escrito que la Madre de Dios es
el martillo de las herejías.  Si se toman el tiempo de
estudiar con gran atención el mensaje de Nuestra Señora
de Fátima, notarán que es un mensaje de lo más trágico y
profundo, que refleja las enseñanzas del Santo Evangelio.



  
 Las Lecciones dadas en Fátima


El resumen del Mensaje de Fátima es, que el Infierno
existe. Que el Infierno es  eterno y que iremos ahí si
morimos en estado de pecado mortal. “¿De qué le sirve al
hombre ganar el mundo entero si pierde su alma?”  
Nuestra Señora vino y nos dijo que podemos salvarnos a
través de sus dos divinos sacramentos de predestinación:
el Santo Rosario y el Escapulario Café. También
manifiesta un énfasis especial sobre la Devoción a su
Inmaculado Corazón y la Devoción de los Primeros Cinco
Sábados. En la primera aparición del Ángel de Portugal
en el Cabeco, en mayo de 1916, el Ángel vino a los tres
niños y les mostró cómo adorar a Dios con la oración:
“Dios mío, yo creo, adoro, espero y Te amo. Te pido
perdón por los que no creen,  ni adoran, ni esperan y no
Te aman.” El Ángel oró esta oración mientras se postraba
con la frente en el suelo.  El Ángel de Fátima les había
mostrado a los tres niños en  el orden de las oraciones,
qué es lo primero. Primero, uno debe adorar a Dios y
después orar a los santos. Primero Dios, las criaturas
después. El Ángel de Fátima mostró al hombre que debe
adorar a Dios y orar ante Él de rodillas. Entre más conoce
el hombre a Dios, más se humilla ante Dios su Creador. El
gran Obispo francés Bossuet  dijo: “El hombre en verdad
se engrandece cuando está de rodillas.” Sí, el hombre
realmente se engrandece cuando se arrodilla ante su
Creador y Redentor, Jesús, en el Santísimo Sacramento.




El Ángel de Fátima vino a enseñarles a los tres niños que
nuestro primer deber, de acuerdo con el Primer
Mandamiento, es adorar a Dios. En su tercera aparición
en el Cabeco, el Ángel de Portugal vino con un Cáliz en
su mano izquierda y una Hostia en la mano derecha. Los
niños se preguntaban qué  estaba pasando. El Ángel
milagrosamente suspendió el Cáliz y la Hostia en el aire
y se postró en tierra y recitó una oración Trinitaria de
profunda adoración: “Santísima Trinidad, Padre, Hijo y
Espíritu Santo, Te adoro profundamente y Te ofrezco el
Preciosísimo Cuerpo, Sangre, Alma y Divinidad de
Jesucristo, presente en todos los Sagrarios del mundo, en
reparación de todas las ofensas, sacrilegios, abandonos
e indiferencias con que Él mismo es ofendido y por los
méritos infinitos de su Sacratísimo Corazón y del Inmaculado Corazón de María, Te pido la
conversión de los pobres pecadores.” Dios desea que Le
adoremos de rodillas. ¿Nos arrodillamos en adoración y
oración ante Jesús en el Santísimo Sacramento? Debemos
hacerlo. Cuando los tres Reyes Magos de Oriente fueron
a Belén y entraron en donde  estaba el Niño Jesús, se
postraron frente a Él para adorarlo de rodillas. Tenemos
este ejemplo en las Escrituras y del Ángel de Fátima, que
Dios quiere que Le adoremos de rodillas.


El Reforzamiento de los Dogmas Católicos


Un año más tarde, el 13 de mayo de 1917, los niños
vieron a una jovencita aparecerse ante ellos. Era la
primera aparición de Nuestra Señora. Lucía le preguntó:
“¿De dónde vienes?” Ella le contestó: “Vengo del Cielo.”
El Dogma Católico de la existencia del Cielo. Los niños
preguntaron: “¿Iremos al Cielo?” Ella contestó: “Sí, irán
al Cielo.” Entonces preguntaron: “¿Nuestras dos
amiguitas están en el Cielo?” María les contestó: “Una de
ellas, sí”. Los niños preguntaron: “¿Dónde está la otra
chica? ¿Está en el Cielo?” María les contestó: “Ella está
en el Purgatorio y lo estará hasta el fin del mundo.” Esta
chica tenía unos 18 años de edad. Un segundo Dogma
Católico, el Purgatorio existe y prevalecerá hasta el fin
de este mundo. La Madre de Dios no puede mentir. 
El
Ángel de Fátima enseñó a los tres niños cómo adorar a
Dios Padre, Dios Hijo y Dios Espíritu Santo. Este es un
reforzamiento del Dogma de la Santísima Trinidad, el
mayor de todos, sin el cual la Cristiandad no podría
permanecer. Debemos adorar a  las Tres personas de la
Santísima Trinidad.





Una Visión del Infierno


El viernes 13 de julio de 1917, Nuestra Señora se
apareció en Fátima y les habló a los tres pequeños
videntes. Nuestra Señora nunca sonrió. ¿Cómo podía
sonreír, si en ese día les iba a dar a los niños la visión del
Infierno? Ella dijo: “Oren,  oren mucho porque muchas
almas  se  van  al  Infierno.”  Nuestra  señora  extendió  sus
manos y de repente los niños  vieron un agujero en el
suelo. Ese agujero, decía Lucía, era como un mar de
fuego en el que se veían almas con forma humana,
hombres y mujeres, consumiéndose en el fuego, gritando
y llorando desconsoladamente. Lucía decía que los
demonios tenían un aspecto  horrible como de animales
desconocidos. Los niños estaban tan horrorizados que
Lucía gritó. Ella estaba tan atemorizada que pensó que
moriría. María dijo a los niños: “Ustedes han visto el
Infierno a donde los pecadores van cuando no se
arrepienten.” Un Dogma Católico más, la existencia del
Infierno. El Infierno es eterno. Nuestra Señora dijo: “Cada
vez que recen el Rosario, digan después de cada década:
“Oh Jesús mío, perdona nuestros pecados, líbranos del
fuego del Infierno, lleva al Cielo a todas las almas,
especialmente a las más necesitadas de Tu
misericordia.” María vino  a Fátima como profeta del
Altísimo para salvar a las almas del Infierno. El patrono
de todos los pastores, San Juan María Vianney, solía
predicar que el mayor acto  de caridad hacia el prójimo
era salvar su alma del Infierno. Y el segundo acto de
caridad es el aliviar y librar a las almas de los
sufrimientos del Purgatorio. 


Un día en su pequeña iglesia
(donde hasta este día se conserva su cuerpo incorrupto),
un hombre poseído por el demonio se le acercó a San
Juan María Vianney y le dijo: “Te odio, te  odio porque
arrebataste de mis manos a 85 mil almas.” 


Eminencias,
Excelencias, Sacerdotes, cuando seamos juzgados por
Jesús, Jesús nos hará una sola pregunta: “Yo te constituí
Sacerdote, Obispo, Cardenal, Papa, ¿cuántas almas
salvaste del Infierno? San Francisco de Sales, de acuerdo
con estadísticas, ha convertido, y probablemente
salvado, a más de 75 mil herejes. ¿Cuántas almas has
salvado tú? Cuando leemos a los Padres de la Iglesia, a  
los Doctores de la Iglesia y a los santos, uno se estremece
ante una realidad: todos ellos enseñaron el Evangelio de
Jesús y sobre las Cuatro Postrimerías: Muerte, Juicio,
Infierno y Paraíso. Todos han predicado el Dogma
Católico del Infierno porque cuando meditamos en el
destino de los condenados, no deseamos ir al Infierno. No
es mi intención criticar a los Obispos, pero debo confesar
esta verdad. En mis 30 años  de sacerdocio, es triste
reconocer que nunca he visto, ni escuchado, que un
Obispo, aún mi Obispo o cualquier otro Obispo, predique
el Dogma de la Iglesia Católica Romana sobre el Infierno.
Supongo que en sus países o en otros lugares sí lo hacen,
pero en Norteamérica no  es predicado este Dogma de
Fe. Cierto día en una catedral le dije a un Obispo: “Su
Excelencia, usted realiza bellas meditaciones sobre el
Santo Rosario cada noche por la radio. Esto es hermoso.
Pero debo preguntarle, por qué no abrevia un poco su
meditación e inserta después de cada década del
Rosario la oración: “Oh Jesús mío, perdona nuestros
pecados, líbranos del fuego del Infierno, lleva al Cielo a
todas las almas, especialmente a las más necesitadas de
Tu misericordia.” ¿Por qué se rehúsa decir esta pequeña
oración después de cada década, tal como lo pidió
Nuestra señora de Fátima el 13 de julio de 1917, después
de que les había mostrado el Infierno a los tres videntes?
El Obispo me dijo: “Mire, a la gente no le gusta que
prediquemos sobre el Infierno, la palabra Infierno les
asusta.” No estamos para predicar lo que complazca a
las multitudes sino para salvar sus almas del Infierno,
para evitar que vayan al  Infierno eternamente. Es
probable que esta afirmación no sea aceptada por todos
los Obispos pero con frecuencia los oigo rezar el Rosario
omitiendo esta oración piadosa para salvar almas del
Infierno. Yo creo que esta  pequeña oración de Nuestra
Señora de Fátima dada a los niños el 13 de julio de 1917,
es más poderosa y más placentera a Dios que cualquier
meditación por bella que sea aunque haya sido  
expresada por un Obispo. Cada uno de nosotros hemos
recibido nuestra misión de Dios, y creo que Jesús y
Nuestra Señora desean que mi misión sea que yo
predique sobre el Infierno. Por esto es que predico sobre
el Infierno. Hay muchas revelaciones que podemos leer
en la biografía de las almas privilegiadas. Algunas almas
que están el Infierno han sido obligadas por Dios a
hablarnos para ayudarnos  a crecer en nuestra fe.
Constituye un pecado mortal de omisión el rehusarse a
predicar el Dogma Católico sobre el Infierno. Tales almas
condenadas han dicho: “Podríamos soportar estar en el
Infierno por mil años. Podríamos soportar estar en el
Infierno un millón de años, si supiéramos que un día
dejaríamos el Infierno.” Amigos míos, debemos meditar,
no sólo en el fuego del Infierno, no sólo en la privación de
contemplación de Dios, sino que debemos también
meditar en la eternidad del Infierno. Meditar seriamente
frente al Sagrario sobre el Dogma Católico sobre el
Infierno. 
Queridos Obispos,  ustedes deben predicar por
completo el Evangelio de Jesús, incluyendo la trágica
realidad del Infierno eterno.



      Concepto Herético de la Misericordia de Dios


Un sacerdote en una conferencia carismática dijo a
una multitud de unas 3 mil personas y unos 100
sacerdotes que: “Dios es amor, Dios es misericordia y
verán su infinita Misericordia en el fin del mundo, cuando
Jesús liberará a todas las almas del Infierno, aún a los
demonios. Este sacerdote sigue predicando y su Obispo
no suspende sus facultades  por enseñar tal herejía.


“Vayan al fuego eterno”, dijo Jesús. Fuego eterno, no
fuego temporal. Con mi limitada inteligencia humana me
atrevo a hacer una pequeña reflexión filosófica: “Dios es
amor. Dios es Nuestro Padre. ¿Cómo puede un padre, ¡por
amor de Dios!, tomar al pequeño Pedro y arrojarlo a un
horno ardiente? Es imposible. Es un insulto a Dios, que Es  
amor.”¿Cuántas veces han escuchado esto? La verdad,
sin embargo, es que el Infierno existe. El Infierno es
eterno, y todos iremos al Infierno si morimos en estado de
pecado mortal. Yo puedo ir al Infierno. Ustedes pueden ir
al Infierno. Si algunos de  nosotros morimos en pecado
mortal, estaremos en el Infierno por toda la eternidad,
ardiendo, llorando y gritando sin consuelo. No por un
millón de años, sino por billones y billones y billones de
años y más allá, por toda la  eternidad. En nuestra vida
mortal, ¿quién no ha cometido un pecado mortal?  Un solo
pecado mortal no confesado  con arrepentimiento, antes
de morir, es suficiente para que Jesús nos arroje al
Infierno. Uno de los grandes Padres de la Iglesia, Patrón
de todos los predicadores católicos, San Juan Crisóstomo
dijo: “Pocos Obispos se salvan y muchos sacerdotes se
condenan.” 


Cuando venía  de Lisboa a Fátima por
autobús, tuve la ocasión  de predicar a los laicos,
sacerdotes y obispos presentes en el autobús. Les
imploré: “Por favor, cuando  lleguen a Fátima, por qué no
se animan a hacer una buena confesión general de vida.
Quizás hace diez años, quizás hace cincuenta, no han
tenido el valor de confesar ese pecado grave por
vergüenza. Por favor, hagan una confesión santa y
completa en Fátima antes de su regreso. Hay muchos
sacerdotes en Fátima que nunca más volverán a verles
hasta que lleguen al Cielo.” Yo predico a los Obispos
como lo hago con toda persona, porque los Obispos
también tienen un alma que  salvar. Y si los Obispos son
realmente humildes aceptarán la verdad aún si proviene
de un simple y ordinario sacerdote. No nos vayamos de
Fátima sin hacer una Santa Confesión General.


             Un Gran Acto de Caridad


Sus Excelencias, Jesús nos hizo sacerdotes. Jesús,
Nuestro Señor, nos escogió  entre millones de hombres
para hacernos sacerdotes. Nos hicimos sacerdotes por un
motivo: para ofrecer el Santo Sacrificio de la Misa a Dios
Padre Todopoderoso, para rezar el Breviario cada día y
para predicar el Evangelio de Jesús para la salvar las
almas del Infierno. Nadie tiene la seguridad de ir al Cielo
a menos que haya recibido una revelación privada de
Dios como le ocurrió al Buen Ladrón en la cruz o a los tres
videntes de Fátima. ¿Por  qué no abrazar los medios
seguros que el Cielo nos ha  dado, el Santo Rosario (“la
devoción a Mi Rosario es un signo seguro de
predestinación”), el Escapulario Café y el maravilloso
Sacramento de la Confesión. Prediquen, mis queridos
Obispos, como los hacían los  Padres de la Iglesia. La
tarea principal de un Obispo es predicar, no sólo
administrar una diócesis. La Iglesia necesita ver y
escuchar a los Obispos predicando como lo hacían los
Padres de la Iglesia. Si uno solo de ustedes, Obispos
presentes aquí en Fátima, regresara a su diócesis y en
ciertas ocasiones predicara sobre las Cuatro Postrimerías
junto con todo el mensaje de Fátima, qué gran acto de
caridad sería para todos sus amados fieles. Con la
asistencia del Espíritu  Santo digan a sus fieles:
“Escuchen, mis hermanos en  Cristo, yo soy su Obispo,
estoy aquí para salvar su alma del Infierno. Por favor
escuchen, acepten y mediten mi enseñanza en este día.
Ustedes también, mis amados sacerdotes de mi diócesis,
imiten a su Obispo, y prediquen sobre el Infierno con la
autoridad que Jesús les ha dado. Prediquen cuando
menos una vez al año un sermón completo sobre el
Infierno. ”Si hacen  esto, estarían realizando el mayor
acto de caridad de su sacerdocio, de su episcopado.
Como mencioné anteriormente, en mis treinta años de
sacerdocio, nunca he escuchado a un Obispo predicar
sobre el Infierno. Cuando deseo encontrar un sermón
sobre el Infierno, me veo obligado a leer a San Juan
Crisóstomo, a los Padres de la Iglesia, a los Doctores de
la Iglesia y a los santos predicadores. Queridos Obispos,
por favor, prediquen sobre el Infierno como lo hizo Jesús,
Nuestra Señora de Fátima, los Padres y los Doctores de la
Iglesia y salvarán a muchas almas. Quien salva a un
alma, salva a su propia alma.  Predicar sobre el Infierno
es un gran acto de caridad porque quienes los escuchan
creerán por la autoridad que les confiere la Iglesia. Estas
personas rectificarán su modo de vivir y harán una santa
confesión de sus pecados.


             El Vestido de Gracia


La gente con frecuencia  me pregunta: “¿Por qué,
Padre, es que ya no se predica sobre el Escapulario
Café? En el pasado recibíamos el Escapulario en nuestra
Primera Comunión, pero ahora ya no hay más
bendiciones e imposiciones del Escapulario Café. ¿El
Escapulario café sigue siendo válido como en el pasado?”
Sí, el Escapulario Café es válido en estos tiempos
también,  esta  verdad  no  ha  cambiado.  El  sábado  13  de
octubre de 1917, durante el Milagro del Sol en Fátima, la
Virgen María apareció ante los tres videntes sosteniendo
el Escapulario Café en una de sus manos. La hermana Sor
Lucía dijo: “El Rosario y  el Escapulario Café son
inseparables.” ¿Por qué entonces los sacerdotes ya no
predican sobre el Escapulario Café? ¿Cómo podrían
hacerlo si deliberadamente rehúsan predicar sobre el
Infierno? Si nunca predican sobre el Infierno, la gente no
creerá en el Infierno y por tal motivo, ¿cuál sería el objeto
de recibir y llevar consigo el Escapulario Café? Jesús dijo:
“Si tienen fe, moverán montañas.” Si tienen fe,
convertirán las almas con la gracia de Dios. Si predican
sobre el Infierno con fe, la  gente creerá en el Infierno.
San Pablo dijo a sus discípulos: “Prediquen con
convicción.” Solo pronunciar o leer una homilía en una
iglesia no es predicar. La predicación debe buscar mover
las voluntades; la predicación debe motivar a los
hombres a cambiar sus vidas  para salvar sus almas del
Infierno.




La Deserción Sacerdotal


Hay cuatro razones principales por las que 75 mil
sacerdotes han abandonado el sacerdocio:


1)      Porque se han negado a orar cada día.


2)      Porque no evitaron las ocasiones de pecado y
olvidaron que la prudencia es la ciencia de los santos.


3)      Porque no tuvieron la humildad y el valor para
hacer confesiones santas y completas. Jesús dijo: “Sin Mí,
nada pueden realizar.”


4)      Porque vivían en pecado mortal y continuaban
celebrando. 
Si un sacerdote  está en estado de pecado
mortal y celebra la Santa Misa, es una Misa sacrílega
para él. Cuando recibe la  Comunión en este estado,
realiza una Comunión sacrílega. Entonces, ¿cómo puede
un sacerdote en estado de  pecado mortal predicar bajo
la inspiración y la fuerza del Espíritu Santo? ¿Cómo puede
predicar si está endemoniado? Sacerdotes, vayan y
hagan una santa confesión y se volverán en excelentes
predicadores. El Espíritu Santo les hablará a ustedes y
por medio de ustedes, y salvarán a miles de almas de ir
al Infierno. 


Un día, el Santo Cura de Ars recibió la visita
de un joven sacerdote de una parroquia cercana. Este
sacerdote tenía gran interés de conocer personalmente
al Cura de Ars. Después del almuerzo, el Cura de Ars le
dijo: “¿Serías tan amable de escuchar mi confesión?” El
joven sacerdote por poco se  cae de su silla ante la
súplica del Cura de Ars de escuchar la confesión de este
admirable sacerdote con fama de santidad. ¡Los Santos
se confiesan! Y los que se confiesan se vuelven Santos.


Finalmente, Nuestra Señora  de Fátima dijo: “Oren,
oren muchos y hagan muchos  sacrificios porque muchas
almas se van al Infierno porque no hay quien ore ni se
sacrifique por ellas.” Oremos continua y diariamente la
oración que Ella nos enseñó: “Oh Jesús mío, perdona
nuestros pecados, líbranos del fuego del Infierno, lleva al
Cielo a todas las almas,  especialmente a las más
necesitadas de Tu misericordia”.


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