domenica 20 maggio 2012

Così il Beato Giovanni XXIII scrisse di San Bernardino da Siena



Oratio
“Domine Iesu, qui beato Bernardino Confessori tuo eximium sancti nominis tui amorem tribuisti: eius, quaesumus, meritis et intercessione, spiritum nobis tuae dilectionis benignus infunde: Qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitate…”

CHE  BELLO  vedere un Santo che parla di un altro Santo! Così il Beato Giovanni XXIII scrisse di San Bernardino da Siena:


<<Sono sempre vere le parole del Pontefice Leone Magno: Totius temporis est pie vivere: totius temporis crucem ferre [Sicut ergo totius est temporis pie vivere, ita totius est temporis crucem ferre: come in ogni tempo dobbiamo piamente vivere, così in ogni tempo si deve portare la croce].
Quale conforto in queste parole: ma anche nel ripeterle quanto garbo e quanta maestria occorrono al sacerdote eloquente e pio! Oh! che felici espressioni, su questo punto di consolare le anime meste e desolate, questo nostro caro S. Bernardino ci ha trovate: « Il Signore dice “ Ego sum ostium: per me si quis introierit salvabitur, ingredietur et egredietur et pascua inveniet ” [1]. Entrerà per contemplare la divinità di Cristo: uscirà per contemplare la sua umanità: ed entrando ed uscendo si troverà preparato il pascolo di consolazione e di delizie ineffabili.


Il pastore buono e discreto — dicasi pure, l'oratore sacro — offrirà talora alle sue pecore luoghi ombrosi e riservati, a loro refrigerio: tal altra tappeti di molli erbe a riposo, oppure melodie soavi a lenire le pene fastidiose della vita, mentre colla dolcezza della zampogna parlerà loro come amabilmente e dolcemente cantando. Le pecorelle trattate così giocano e saltano: ed i pastori approfittano per recare loro motivi di consolazione e di giocondità ».
Sin qui S. Bernardino alla lettera dei suoi insegnamenti: quod praelatus debet maxime verbo Dei consolari animas moestas et desolatas.


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I segni del buon pastore sono: panis in pera: canis in fune: baculus cum vìrga; cornu cum fistula. Il che è quanto dire: pane nella bisaccia, cioè la predica nella memoria; il cane tenuto alla corda, cioè lo zelo colla misura; il bastone colla verga, cioè l'autorità grave e la correzione discreta; il corno colla fistula, cioè il timore del giudizio divino colle speranze delle divine misericordie.


« Haec sunt vasa pastoris boni — parole conclusive del grande predicatore e Santo Senese — vasa quae auferuntur a pastore ignorante et stulto ».
Parole un po' dure in verità queste ultime : ma che perdoniamo volentieri all'apostolo così immaginoso e così dolce della devozione al Ss.mo Nome di Gesù, a cui sia gloria, onore ed esaltazione nei secoli.


Diletti figli! Vi salutiamo lietamente, augurandovi buona e santa quaresima vissuta in grazia celeste ed in godimento di buon servizio del Signore.>>




“Vieni, Spirito Santo, vieni
per mezzo della potente intercessione
del Cuore Immacolato di Maria ,
tua Sposa amatissima”

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