mercoledì 22 giugno 2016

CHI SONO I VESCOVI

CHI SONO I VESCOVI



I Vescovi sono coloro che Io, Sacerdote Eterno, ho chiamato per farli partecipi del mio Eterno Sacerdozio. I Vescovi sono i successori dei miei Apostoli . I Vescovi sono i capi delle chiese locali. I Vescovi, con a capo il Papa mio Vicario sulla terra, formano il collegio apostolico. I Vescovi, uniti al Papa, sono i depositari e i custodi, i diffusori e i difensori della mia Divina Parola. “Andate e predicate il mio Vangelo a tutte le genti!” I Vescovi, con il Papa, sono gli amministratori dei frutti della Redenzione; perché partecipi della pienezza del mio Sacerdozio, dovrebbero tutti possedere il dono della sapienza. Ho detto: tutti dovrebbero possederlo. Purtroppo non è  così e quelli che lo possiedono, lo possiedono in gradazioni diverse, come la luce che non ha sempre la stessa intensità. Altra è la luce del sole in pieno meriggio, altro è il chiarore che proviene dalla luna, altra è la luce della lucerna e altra è la luce della lucciola.
Forse lo Spirito Santo è stato imparziale? No, figlio mio. Il grado della sapienza è in rapporto al grado della corrispondenza agli impulsi della grazia. Coloro che, con sensibilità attenta e vigilante, hanno risposto generosamente e coraggiosamente, a volte eroicamente e con perseveranza agli impulsi della grazia, non lasciandoli cadere nel vuoto, sono ripieni di sapienza. Chi meno ha corrisposto, meno ha ricevuto. Quelli che non la possiedono affatto vuol dire che hanno precluso la strada, alloSpirito Santo con la loro presunzione e, superbia. Radici di tutti i mali.


Semplicismo pesuntuoso
Figlio, i miei Apostoli, durante i tre anni vissuti accanto a Me, non fecero grandi progressi sulla via della perfezione.La ragione? Il semplicismo presuntuoso di cui era permeato il loro animo. Lo confermano le stolte domande a Me rivolte in varie occasioni, eccezion fatta dell’apostolo prediletto, perché il suo animo puro, semplice, umile lo rese a Me sommamente caro e caro allo Spirito Santo che lo arricchì del dono della sapienzaprima ancora della Pentecoste.Dopo la mia Risurrezione sono apparso alla Madre mia, allaMaddalena, a Lazzaro, ai discepoli di Emmaus e ad altri; non subito invece ai miei Apostoli i quali ne furono umiliati, pentiti ed anche un tantino risentitiQuesta lezione servì a farli rientrare in se stessi; servì ad indurli a riflettere sulla gravità della loro fuga, sul comportamento poco onorevole nel tempo della mia PassioneIl semplicismo prsuntuoso, di cui era permeato il loro animo, fu causa del pesante sonno da cui furono presi.Non stettero vigilanti, porgendo così il fianco all’agguato del Nemico che li vinse. Durante i quaranta giorni che precedettero la mia Ascensione, Io svuotai il loro orgoglio, li preparai al distacco dell’Ascensione, li preparai soprattutto a rendere disponibile il loro animo alla azione dello Spirito della sapienza. Conferii a loro il potere sacerdotale culminato con la pienezza del mio sacerdozio 
della Pentecoste.

Una crociata incessante.
La presunzione è come un muro invalicabile che si erge tra Dio e l’anima. […]Nel Medio Evo si indissero crociate fra i cristiani per liberare il mio Sepolcro. Certo il mio Sepolcro è sacro perché ospitò il Corpo mio santissimo. Il Sepolcro mio però rimane un loculoche non vale quanto vale un’anima il cui prezzo è infinito, il cui prezzo è il Mistero della mia Redenzione. Le crociate entrano nel piano del Mistero della salvezza in atto. Hanno la loro ragione di simbolo, una ragione fiugurativa; stanno ad indicare la necessità di condurre una crociata incessante contro il Principe delle tenebre e le sue tenebrose schiere. Satana è omicida nel senso più vero della parola.


Unico fine
La mia Incarnazione, la mia Passione e Morte, hanno come solo fine la liberazione delle anime dalla micidiale schiavitù di Satana. La partecipazione del mio Sacerdozio ai vescovi e ai sacerdoti ha il solo scopo di farli corredentori nella lotta contro il potere delle Tenebre, in una crociata senza soste, condotta con sapienza, intelligenza e costanza, usando le armi da Me indicate con le parole ma soprattutto con l’esempioNon vi sono alternative. Se nella mia Chiesa si fosse fatto buon uso di queste armi, ben altra sarebbe oggi la situazione nel mondo. Satana spadroneggia perché non è stato contrastato nella sua avanzata.Essere corredentori, vuol dire (se lo capissero bene vescovi e sacerdoti!) seguire Me sulla strada sicura della umiltà e della
povertà della sofferenza e dell’amore, dell’obbedienza e della paternità ferma e stabile in difesa della verità, di cui essi sono con il mio Vicario depositari e custodi, in difesa della giustizia così conculcata e vilipesa.
Non possono i vescovi ignorare neppure per un istante che si nasce per morireche si muore per iniziare la vera vita, la vita eterna. E’ a questa che bisogna indirizzare mente, cuore, energie; a questa vita eterna, che il Padre ha preparato e pagato con l’umiliazione della Incarnazione mia e della mia Immolazione sulla Croce. Non possono i vescovi e i miei sacerdoti ignorare, o dimenticare che il Nemico dell’uomo non si dà tregua e, giorno e notte, sferra i suoi attacchi per travolgere le anime nella perdizione. Non con le opere esteriori, non con l’eresia dell’azione o con altri mezzi inadeguatiall’asprezza della lotta contro un Nemico molto più forte e potente di loro. Io ho tracciato il piano di difesa che essi non hanno saputo attuareguardando e seguendo Me sulla Croce, potrebbero attingere forza per fronteggiare e anche vincere il loro Avversario che non va sottovalutato.
Figlio, le contraddizioni in atto nella mia Chiesa, l’anarchia imperante,il capovolgimento e il pervertimento della dottrina e della moraleil disorientamento nel quale brancolano sacerdoti e fedeli, non sono senza causa. Ne vuoi qualche esempio? Osserva le sale cinematografiche. In chiesa si parla un linguaggio; nei cinema, ritenuti strutture essenziali, se ne parla un altro opposto. In chiesa si parla di Dio: nelle sale parrocchiali si divulgano spesse volte il materialismo, la sensualità, la violenza.
Nel precedente messaggio ho detto meglio senza preti anziché trasforare il seminario in vivai di eretici. Di chi la responsabilità di tanto male? Di questo caos? Una parteriguardevole cade su coloro che, disponendo dei poteri necessari, non hanno agito. Questa insipienza è tremenda. Sono inattivi, disarmati di fronte all’avanzata travolgente delle forze del Male. Eppure Io ho vinto il mondo. La Madre mia ha schiacciato la testa al Serpente per la sua umiltà. Solo uniti a me nell’umiltà, povertà, obbedienza e sofferenza, si può vincere il Nemico delle vostre anime. Ma quieto vivere, rispetto umano, interessi, timore di perder i favori della gente, hanno reso ciechi coloro che delleanime debbono essere guida e luce.
Quello che si dice del cinema, lo si può purtroppo dire di altre dolorosissime situazioniper esempio perl’insegnamento religioso nelle scuole affidato a preti eretici. Sì! Quante sementi sono state gettate nell’animo di ragazzi e giovinette nell’età più critica e non sempre da sacerdotidi vita esemplare. Meglio sarebbe stato affidare questa delicatissima mansione a buoni laici (e molto bene ne sarebbe venuto) anziché a preti tramutati in demoni, in lupi rapaci.
La rigidità che tanti pastori hanno usato nel soffocare nel silenzio tanti interventi miei e della Madre mia in questa ora di tenebre, in quest’ora di Barabba, poteva essere usata con ragione in ben altre circostanze, con risultati migliori.
Errori e immoralità sono propagandate direttamente ed indirettamente nelle strutture parrocchiali. I vescovi non hanno capito questo problema centrale della Chiesa? Non si rendono conto che hanno essi stessi spalancato le porte all’Avvessario di cui ancora dimostrano di non conoscere le astuzie, le insidie, la potenza e le seduzioni? Non si rendono conto delle tremende contraddizioni di cui è permeata la loro pastorale’ Il Nemico ha sferrato una grande battaglia con il materialismo, che è come la sua incarnazione; è riuscito nei suoi attacchi senza incontrare se non deboli contrattacchi.

Correre ai ripari
Figlio mio, è con grande amarezza che debbo fare questo richiamo, perché urge correre ai ripari per preparare gli animi con la preghiera e la penitenzaL’ora della Misericordia sta per cedere all’ora della Giustizia. E’ necessario correre ai ripari, almeno preparando le anime col renderle consapevoli, chè non al Padre mio deve essere imputata l’ora grave che sta per scoccare, ma al loro peccato e al loro disarmo contro le forze del Male. E’ necessario agire senza indugi perché molte anime non siano travolte dalla oscurità della notte che sta per scendere. Non temere! Gridalo forte, chè gli uomini hanno orecchi per udire e non odono, hanno occhi per vedere e non vedono. La luce è spenta nei loro cuoriMa non prevarranno le forze del Male! La mia Chiesa sarà purificata dalle follie della superbia umana e, alla fine, l’amore della Madre mia e vostra trionferanno.
Ti benedico, figlio. Prega, prega e offrimi le tue sofferenze.
------------------------
 Fonte: “Confidenze di Gesù ad un Sacerdote”, di Mons. Ottavio Michelini a cura di “Profezie per il Terzo Millennio” – Maggio 2004