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sabato 4 novembre 2017

Quanto è bella!


8 novembre 1976.

Guarda la tua Mamma.

«Guarda, figlio, la tua Mamma celeste. Vedi quanto è bella! 
È la bellezza capolavoro del Padre. È la culla del Figlio. È il ricamo dello Spirito Santo. È il giardino fiorito e racchiuso, ove si coltiva da sempre la delizia della Trinità Santissima.
Guarda solo a tua Mamma. Così la mia bellezza ti ricoprirà. Ti voglio rivestire del mio manto di cielo; ti voglio ricoprire della mia purezza; ti voglio fasciare della mia stessa Luce.
Ti senti piccolo ed è vero. Ti senti povero e ti vedi pieno di difetti; ti pare di non avere nulla da potermi dare.
Oh, il tuo amore mi basta! Non voglio altro da te.
Tu non puoi capire adesso: ma in Paradiso contemplerai, in te, la gloria di tua Mamma e il vertice di amore a cui Gesù, con Lei, ti ha portato.
Ti pare che Gesù quasi si nasconda per mettere la Mamma davanti a Lui. Ma è perché vuole che sia Lei ad amarlo in te.
A te pare di avere sempre davanti la Mamma. Io vedo che è Gesù stesso che ti conduce a Me, perché così tu doni quella gioia al Suo Cuore che altri non possono dargli.
Non parlare; fa sempre più silenzio con tutti. Non scoraggiarti mai per i tuoi difetti. Ti amo tanto, figlio; guardo al tuo cuore, non al tuo carattere. E quando per impulso sbagli, come è grande la gioia che mi dai se subito ti umili e domandi perdono. Offrimi le tue ferite. Dimmi sempre di sì e non pensare più nulla di te. Sono Io che voglio pensare a tutto» .

AVE MARIA PURISSIMA!

lunedì 10 ottobre 2016

MAGNIFICA MAGISTRALE DESCRIZIONE DELLA VERGINE SANTISSIMA

  fatta da Melania Calvat
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La Vergine Santissima era molto alta e ben proporzionata. Sembrava essere tanto leggera che sarebbe bastato un soffio a farla muovere, però era immobile e molto stabile. La sua fisionomia era maestosa, imponente come sono i signori di questa terra. Imponeva una timidezza rispettosa, mentre la Sua maestà, che imponeva rispetto misto ad amore, attirava a Lei. Il Suo sguardo era dolce e penetrante, i Suoi occhi sembrava che parlassero con i miei, ma la conversazione proveniva da un profondo e vivo sentimento d’amore verso questa attraente bellezza che mi liquefaceva. La dolcezza del Suo sguardo, l’aria di bontà incomprensibile facevano intendere e sentire che Ella attirava a sé per donarsi. Era un’espressione d’amore che a parole non si può esprimere e nemmeno con le lettere dell’alfabeto. 
L’abito della Vergine SS. era bianco e argentato, molto splendente. Non aveva nulla di materiale, era fatto di Luce e di Gloria variato e scintillante. Sulla terra non vi sono espressioni né paragoni da poter fare. 
La Vergine SS. era tutta bella e tutta fatta d’amore. Guardandola, io languivo per fondermi in Lei. Dai Suoi ornamenti, come dalla Sua Persona, da tutto trapelava la maestà, lo splendore, la magnificenza fulgente, celeste, fresca, nuova come una vergine. 
Sembrava che la parola amore sfuggisse dalle Sue labbra argentee e pure. Aveva l’apparenza di una mamma affettuosa, piena di bontà, di amabilità, di amore per noi, di compassione e di misericordia. La corona di rose che portava sulla testa era così bella, così brillante da non potersene fare un’idea. Le rose, di diversi colori, non erano di questa terra. Era un insieme di fiori che circondava il capo della Vergine SS. proprio in forma di corona; ma le rose cambiavano e si ricambiavano. Poi, dal centro di ogni rosa, usciva una luce così bella che rapiva, e faceva sì che la loro bellezza risplendesse. Dalla corona di rose uscivano come dei rami d’oro e tanti piccoli fiori misti a brillanti. Il tutto formava un diadema che da solo brillava più del nostro sole terreno. 
La Vergine portava una preziosissima Croce sospesa al collo. Questa croce sembrava d’oro; dico d’oro per non dire un pezzo d’oro. A volte ho visto degli oggetti dorati con alcune sfumature, ciò che faceva ai miei occhi un effetto più di un semplice pezzo d’oro. Su questa bella Croce piena di luce, vi era il Cristo Nostro Signore con le braccia stese sulla Croce. 
Quasi alle due estremità della Croce, vi erano da una parte un martello e dall’altra una tenaglia. Il Cristo era color carne naturale ma riluceva con grande splendore, e la luce che usciva da tutto il Suo corpo sembrava come dardi lucentissimi che mi infiammavano il cuore per il desiderio di perdermi in Lui. A volte il Cristo sembrava morto, aveva la testa inclinata e il corpo rilassato, quasi cadesse se non fosse stato trattenuto dai chiodi che lo fissavano sulla Croce. Io ne avevo una viva compassione. Avrei voluto comunicare al mondo intero il Suo amore sconosciuto e infondere nelle anime dei mortali, il più sentito amore e la più viva riconoscenza verso un Dio che non aveva assolutamente bisogno di noi, per essere quello che è, ciò che era e ciò che sempre sarà. E tuttavia, oh amore incomprensibile per l’uomo, si è fatto uomo, ha voluto morire, si morire per poter meglio scrivere nelle nostre anime e nella nostra memoria il pazzo amore che ha per noi. 
Oh! Come mi sento infelice nel constatare la mia povertà di espressione nel riferire l’amore del Nostro buon Salvatore ha per noi. Ma d’altra parte come siamo felici di poter sentire meglio ciò che non possiamo esprimere. Altre volte il Cristo sembrava vivo. Aveva la testa dritta, gli occhi aperti e sembrava sulla Croce di Sua volontà. A volte anche pareva che parlasse, sembrava mostrasse che era in Croce per noi, per amor nostro, per attirarci al Suo amore, che ha sempre un nuovo amore per noi. Che il Suo amore dell’inizio, dell’anno 33, è sempre quello di oggi e lo sarà sempre.
Mentre mi parlava la Vergine SS. piangeva ininterrottamente. Le sue lacrime cadevano l’una dopo l’altra lentamente, fin sopra le ginocchia, poi, come scintille di luce, sparivano. Erano splendide e piene d’amore, avrei voluto consolarla e non farla piangere ma mi sembrava che Ella avesse bisogno di mostrare le Sue lacrime per meglio manifestare il Suo amore dimenticato dagli uomini. 
Avrei voluto gettarmi fra le Sue braccia e dirle « Mia buona Madre non piangete, io voglio amarvi per tutti gli uomini della Terra », ma mi sembrava che mi rispondesse « Ve ne sono molti che non mi conoscono ». Ero fra la morte e la vita vedendo da un lato tanto amore, tanto desiderio di essere amata e dall’altro tanta freddezza e indifferenza. 
Oh! Madre mia tutta bella e tanto amabile, amore mio, cuore del mio cuore. Le lacrime della nostra tenera Madre, lungi dal diminuire la Sua Maestà di Regina e Sovrana, sembravano invece renderla più bella, più potente, più piena d’amore, più materna, più attraente. Avrei mangiato le Sue lacrime che facevano sobbalzare il mio cuore di compassione e di amore. Veder piangere una madre, ed una tale Madre, senza adoperare tutti i mezzi possibili per consolarla, per cambiare i Suoi dolori in gioia, si può comprendere? 
Oh! Madre, più che buona, Voi siete stata formata di tutte le prerogative di cui Dio è capace. Voi avete, in un certo senso, esaurito la potenza di Dio. Voi siete buona ed ancora buona della bontà di Dio stesso. Dio formandovi, come Suo capolavoro celeste e terrestre, Si è reso ancora più grande. 
La Vergine SS.  aveva un grembiule giallo, ma che dico giallo? Aveva il grembiule più luminoso di più soli messi insieme. Non era una stoffa materiale ma un composto di Gloria, e questa Gloria era risplendente di una bellezza che rapiva. Tutto nella Vergine Santissima mi portava ad adorare e ad amare il mio Gesù in tutti i dettagli della Sua vita mortale. La Vergine SS.  aveva due catene, una un po’ più larga dell’altra. A quella più stretta era sospesa la Croce di cui ho parlato sopra. Queste catene, non posso chiamarle diversamente, erano come raggi di Gloria, di un gran chiarore che variava e scintillava. 
Le scarpe, poiché così bisogna chiamarle, erano bianche, ma di un bianco argenteo, brillante e attorno vi erano delle rose. Queste rose erano di una bellezza abbagliante e dal centro di ognuna usciva come una fiamma di luce bellissima e gradevolissima. Sulle scarpe vi era un fermaglio d’oro, ma non oro di questo mondo bensì del Paradiso. 
La visione della Vergine SS. era di per se un intero Paradiso. 
Lei aveva con se tutto quanto poteva dare soddisfazione poiché si dimenticava questa Terra. La Madonna era circondata da due luci. La prima a Lei più vicina arrivava fino a noi e brillava con vivissimo splendore. La seconda luce si spandeva un po’ più attorno alla bella Signora e noi ci trovavamo immersi in essa ed era immobile, cioè non brillava e molto più luminosa del nostro sole terrestre. Tutte queste luci non facevano male agli occhi e non affaticavano la vista. Oltre queste luci e tutto questo splendore, vi erano altri fasci di luce o altri raggi di sole come se nascessero dal corpo della Vergine, dai suoi abiti, dappertutto. 
La voce della bella Signora era dolce, incantava, rapiva e faceva bene al cuore, saziava, appianava ogni ostacolo, calmava, addolciva. Mi sembrava come se volessi sapere e saziarmi della Sua bella voce e il mio cuore pareva ballare o volerLe andare incontro per struggersi in Lei. 
Gli occhi della SS. Vergine, nostra tenera Madre, non possono essere descritti da lingua umana. Per parlarne occorrerebbe un serafino, più ancora, occorrerebbe la lingua stessa di Dio, di quel Dio che formò la Vergine Immacolata capolavoro della Sua Onnipotenza. Gli occhi della augusta Maria sembravano mille e mille volte più belli dei brillanti, dei diamanti, delle pietre preziose più ricercate, brillavano come due soli, erano dolci come la stessa dolcezza, limpidi come uno specchio. In quei Suoi occhi si vedeva il Paradiso, attiravano a Lei, sembrava che Ella volesse donarsi e attirare. Più la guardavo, più desideravo guardarla, e più la guardavo più l’amavo e l’amavo con tutte le mie forze. Gli occhi della bella Immacolata erano come la porta di Dio, laddove si vedeva tutto quanto poteva inebriare l’anima. Quando i miei occhi si incontravano con quelli della Madre di Dio e mia sentivo dentro di me una gioiosa rivoluzione d’amore ed una protesta d’amarla e di struggermi d’amore. Guardandoci i nostri occhi a loro modo si parlavano e l’amavo talmente che avrei voluto abbracciarLa proprio nell’intimo stesso di quegli occhi che mi intenerivano l’anima e sembravano attrarla e farla fondere con la Sua. I Suoi occhi comunicavano un dolce tremito a tutto il mio essere e temevo di fare il più piccolo movimento per paura che Le potesse essere minimamente sgradevole. La sola vista dei Suoi occhi sarebbe bastata per costituire il Cielo di un beato, sarebbe bastata per far entrare un’anima nella pienezza della Volontà dell’Altissimo per tutti gli avvenimenti che capitano nel corso della vita mortale. Sarebbe bastata per far fare a quest’anima degli atti di lode, di ringraziamento, di riparazione, di espiazione. 
Questa visione da sola concentra l’anima in Dio e la rende come una morta vivente che guarda tutte le cose della terra, anche quelle che sembrano più serie, come se fossero semplici giochi di bambini. L’anima vorrebbe soltanto sentir parlare di Dio e di tutto ciò che riguarda la Sua gloria. Il peccato è il solo male che lei vede sulla terra, se Dio non la sostenesse ne morirebbe di dolore. Amen.

AVE MARIA PURISSIMA!

venerdì 22 luglio 2016

BELLEZZA DI MARIA SS.ma

Maria Santissima Nostra Signora

di Guadalupe, La Perfetta


Le  mani 

Quinto giorno della nostra novena. Stiamo guardando Maria, la sua bellezza. Vorremmo assomigliarle un pochino. Vorremmo che i nostri occhi assomigliassero un po’ ai suoi occhi, il nostro ascolto fosse un po’ come il suo, che le nostre parole fossero parole di benedizione come quelle che escono dalla sua bocca e il nostro sorriso potesse regalare gioia come lei…

Questa sera consideriamo le mani di Maria. Sono le mani di una mamma! Qualcuno ha detto che in realtà le mamme, con tutto quello che riescono a fare hanno ben sei paia di mani!

Ma a noi non importa tanto tutto il lavoro che le mani della mamma fanno e che senz’altro anche le mani di Maria hanno fatto (anche Maria ha sbrigato le faccende domestiche, con le sue mani ha fatto tanto lavoro) quanto piuttosto i significati che le mani hanno: la mano che accarezza, che protegge, che tranquillizza, la mano che accompagna… esiste nelle camerette un quadro che raffigura il sogno dei nove anni e Maria tiene per mano Giovannino Bosco. Sapete, potrebbe essere un atteggiamento che dice tutta la vita di Don Bosco: si è sentito tenuto per mano da Maria. Quando nel 1887 ripenserà a questo sogno, non riuscirà a non commuoversi e a chi gli chiederà per quale motivo Don Bosco risponde: “Ho rivisto il sogno dei 9 anni… la Madonna mi aveva detto ‘a suo tempo tutto comprenderai’…. Ora ho capito, ha fatto tutto Maria!”.



Un primo messaggio che raccogliamo dalle mani di Maria: lasciamoci prendere per mano da lei, facciamo come Don Bosco.

Un altro significato che le mani di Maria ci suggeriscono: il quadro della Sacra Famiglia, a metà della Basilica, raffigura Maria con le mani giunte. Le mani di Maria ci suggeriscono l’importanza della preghiera. Perché quando preghiamo giungiamo le mani? Penso perché vogliamo dire che crediamo che la preghiera unisce noi con Dio così come unisce tra loro le nostre mani… o almeno vorremmo che così fosse. Ovviamente la preghiera non dipende dalle mani giunte o meno, ma è bello che impariamo a pregare anche utilizzando il nostro atteggiamento. Non ci si inginocchia più tanto, ma almeno giungiamo le mani. Ognuno di noi è legato a Dio con un filo, a volte ci allontaniamo tanto, ma quando torniamo, con la preghiera o la confessione, Dio fa un nodo nel filo così che si accorcia. Di preghiera in preghiera, di perdono in perdono ci avviciniamo sempre di più a Lui!

Maria ci insegna il valore della preghiera, una preghiera raccolta, che diventa anche atteggiamento del corpo, delle mani.

Un ulteriore significato che raccogliamo dalle mani di Maria è il dono. Solitamente quando vogliamo dire il dono mettiamo simbolicamente le mani così, aperte e protese. Che cosa ha donato Maria? Tutto. Ha donato in particolare ciò che aveva di più prezioso: Gesù. Guardiamo il quadro: Maria tiene in braccio Gesù non per tenerlo per sé ma per donarlo. Sapete ragazzi, forse è proprio quello che dovremmo fare noi: donare Gesù. Facile? No, assolutamente, è molto difficile, anzi impossibile se pensiamo di fare tutto da soli, ma abbiamo l’aiuto di Maria e allora con lei sarà possibile. Maria ci insegna a donare senza tirchierie, senza calcoli, donare con semplicità, donare senza pretendere in cambio qualcosa, donare con gioia, Dio ama chi dona con gioia, le mani aperte sono il simbolo del dono, le mani chiuse dicono la chiusura anche nostra ma guardate le mani chiuse diventano pugni. E quando doniamo ci accorgiamo che riceviamo molto…

Il villaggio ai piedi del castello fu svegliato dalla voce dell'araldo del castellano che leggeva un proclama nella piazza. 'Il nostro signore beneamato invita tutti i suoi buoni e fedeli sudditi a partecipare alla festa del suo compleanno. Ognuno riceverà una piacevole sorpresa. Domanda a tutti però un piccolo favore: chi partecipa alla festa abbia la gentilezza di portare un po' d'acqua per riempire la riserva del castello che è vuota...'. L'araldo ripeté più volte il proclama, poi fece dietrofront e scortato dalle guardie ritornò al castello. Nel villaggio scoppiarono i commenti più diversi. 'Bah! E' il solito tiranno! Ha abbastanza servitori per farsi riempire il serbatoio... Io porterò un bicchiere d'acqua, e sarà abbastanza!'. 'Ma no! E' sempre stato buono e generoso! Io ne porterò un barile!'. 'Io un... ditale!'. 'Io una botte!'. Il mattino della festa, si vide uno strano corteo salire al castello. Alcuni spingevano con tutte le loro forze dei grossi barili o ansimavano portando grossi secchi colmi d'acqua. Altri, sbeffeggiando i compagni di strada, portavano piccole caraffe o un bicchierino su un vassoio.

La processione entrò nel cortile del castello. Ognuno vuotava il proprio recipiente nella grande vasca, verso la sala del banchetto. Arrosti e vino, danze e canti si succedettero, finché verso sera il signore del castello ringraziò tutti con parole gentili e si ritirò nei suoi appartamenti. 'E la sorpresa promessa?', brontolarono alcuni con disappunto e delusione. Altri dimostravano una gioia soddisfatta: 'Il nostro signore ci ha regalato la più magnifica delle feste!'. Ciascuno, prima di ripartire, passò a riprendersi il recipiente. Esplosero allora delle grida che si intensificarono rapidamente. Esclamazioni di gioia e rabbia. I recipienti erano stati riempiti fino all'orlo di monete d'oro! 'Ah! Se avessi portato più acqua...'.

Non è precisamente che riceviamo monete d’ora ma certamente quando abbiamo il coraggio di donare, poi ci ritroviamo noi stessi più ricchi.

Le mani di Maria ci ricordano il dono.

C’è poi un modo di dire che ci ricorda una latro messaggio delle mani di Maria… Noi diciamo “quella persona ha tatto”, non vogliamo dire che ha le mani, ma che “ci sa fare” o meglio, che è gentile, delicata, garbata, fine… ci sono alcune opere che ritraggono le mani di Maria con una grazia tale che sembra danzare, anche la bella statua che c’è sopra di noi, in cima alla cupola, Maria è vero indica il Signore e benedice la città, ma le mani dicono anche la grazia della sua persona.

Insomma per assomigliarle davvero dobbiamo anche cercare di diventare un po’ più fini, gentili, garbati che, badate bene, non vuol dire cambiare natura, vuol dire semplicemente fare un po’ più di attenzione agli altri.

Un giovane studente che aveva una gran voglia di impegnarsi per il bene dell'umanità, si presentò un giorno da San Francesco di Sales e gli chiese:  'Che cosa devo fare per la pace del mondo?'. San Francesco di Sales gli rispose sorridendo: 'Non sbattere la porta così forte...'.

Le mani di Maria ci invitano ad avere un po’ più di tatto…

Lasciarci prendere per Mano da Maria, come Don Bosco, pregare come Maria e pregare Maria, aprire le mani per donare semplicemente, avere tatto. Oggi ci portiamo via questi messaggi dopo aver guardato la bellezza delle mani di Maria.

Ecco la nostra preghiera:
O Maria, nostro aiuto, prendici per mano, accompagnaci lungo la nostra vita, insegnaci a pregare come te, a donare con gioia, ad essere gentili con gli altri, ad avere tatto e delicatezza.

Allora per finire mettiamo le mani giunte e diciamo una semplice Ave Maria, pensando che la preghiera unisce noi al cielo così come si uniscono le nostre mani…

mercoledì 4 dicembre 2013

A a a, ecco che vorrei dire e non sono capace. - 5 -

Virgo Immaculata, Maria, Domina nostra, Mediatrix nostra, Advocata nostra Tuo Filio nos reconcilia, 
Tuo Filio nos commenda, Tuo Filio nos repraesenta.

NON SONO VENUTO PER DOMANDARE

Non sono venuto per domandare,
non ho niente da domandare
questa volta,
vengo solo per contemplare,
per vederti,
per dirti: sei bella!
Sei bella, o Maria,
come il giglio delle valli,
come la rosa di Gerico,
come la stella del mattino,
come la luce che si riflette nel cristallo,
come la stella del mare,
come la stella della sera,
come la luna che sparge serena i suoi raggi
durante la notte scura.
Sei più bella di tutto questo,
ma io non lo so dire.
Sono un bambino che balbetta,
che non sa parlare.
A a a, ecco che vorrei dire
e non sono capace.
Sono contento di non esser capace,
di starmene qui muto,
di non trovare le parole adatte.
Tu sorridi del mio vano sforzo.
Io sono contento che tu sorrida.
Sei tanto bella quando tu sorridi.
Tu sei più bella di quanto io possa dire,
e son contento per questo.
Sei più bella perché Dio ti ha voluta bella,
e io mi rallegro con te.
Tu sei più bella perché ogni bruttura del mondo
doveva essere annientata in te,
ed io ti ammiro estasiato.
Non sono venuto per domandare,
ma per ammirare.
Non ho niente da domandare
questa volta,
ma solo da dirti: sei bella, o Maria!

P. Lanteri







martedì 3 dicembre 2013

TUTTA BELLA SEI O MARIA! - 4 -



TUTTA BELLA SEI O MARIA!

La bellezza di Maria è l'oggetto delle sue lodi. Anche qui De Maria numquam satis: le lodi alla bellezza di Maria cantate dagli uomini di tutti i tempi saranno sempre inadeguate e resteranno sempre di gran lunga inferiori ai meriti dell'oggetto del canto.


Parliamo della bellezza morale di Maria, non della bellezza fìsica; della bellezza e nobiltà dell'animo, che è in fondo la vera bellezza, non della formosità esteriore, che sarà certamente esistita, ma che qui non ci interessa.
Infatti quello che attira la benevolenza di Dio non è mai, e non può essere, la bellezza fisica, ma la ricchezza interiore, la virtù, la santità, ossia la conformità della volontà della creatura a quella del suo Creatore.

Ed anche gli uomini si sentono maggiormente attirati dalle qualità intcriori che non da quelle esteriori di una persona. Un animo nobile e generoso attira le simpatie anche a chi è dotato di un corpo deforme, e per contrario un animo doppio e vile fa aborrire e fuggire anche una persona dotata di corpo avvenente. La bontà dell'animo è sempre stata la chiave che ha aperto tutte le porte.

Ora la nobiltà o l'ignobilità di una persona è determinata dall'amore. Un amore nobile fa la persona grande e bella, un amore indegno la degrada e l'avvilisce.

La bellezza morale di Maria deriva dal suo amore, dall'amore di cui Essa fu oggetto da parte di Dio, e dall'amore con cui Essa seppe ricambiare il grande dono ricevuto.

Dio ha amato Maria in una misura di eccezione, e Maria ha ricambiato questo amore in una misura di eccezione. Noi non potremo mai scandagliare le profondità e i misteri di questo reciproco amore né parlarne abbastanza, fino cioè ad esaurire il contenuto e l'estensione di questo amore o averne toccato le profondità.

Dio aveva imposto all'uomo il precetto di amarlo « con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente, con tutte le forze, sopra ogni cosa », ex toto corde tuo (Mt. 22, 37). Si potrà amare Dio ex toto corde sulla terra? San Tommaso dice di no (2,2,24,6). Anche i Santi più innamorati di Dio, finché vissero sulla terra, ebbero qualche imperfezione e commisero qualche mancanza nell'amare Dio. L'amore ex toto corde sarà possibile solo in cielo, nella visione beatifica.

E allora sulla terra non c'è stato mai nessuno che abbia amato Dio ex toto corde? proprio mai? proprio nessuno?

Qualcuno c'è stato, due persone di eccezione: Gesù, l'Uomo-Dio, e Maria, Madre di Dio. Maria amò Dio ex toto corde, nel modo più perfetto possibile. E così il precetto dato da Dio - osserva sant'Alberto Magno — fu almeno in un caso eseguito e messo in atto anche sulla terra. E san Bernardo soggiunge: « L'amore divino totalmente ferì e trapassò l'anima di Maria che in lei non restò parte alcuna che non fosse ferita e bruciata d'amore» (In Cant., Serm. 29, P.L., 183,932).

San Bernardo da anche la ragione di questa eccezionalità di amore: Maria vedeva Dio per la risplendentissima immacolatezza della sua anima: « Beati i puri di cuore perché essi vedranno Dio ». Ora, ubi maior est puritas, ibi maior et charitas, l'amore è più abbondante dove maggiore è la purità interiore.

Maria ama Dio ex toto corde perché è la pura di cuore. In Lei vediamo la somma mondezza e purità in contrasto col demonio, che non ama perché è la somma immondezza e impurità; la bellezza sovrumana in contrasto con la bruttezza più repellente; il profumo di tutte le virtù in contrasto col fetore e col lezzo dei vizi più schifosi; la luce irradiante della verità e della fede in contrasto col buio della menzogna e della negazione.

Nessuna paura quindi di esagerare nelle lodi a Maria! Se per natura Maria è al di sotto, infinitamente, alla divinità, per le sue funzioni e per i suoi privilegi - per quanto anche qui non si debba dimenticare che fra Dio e Lei intercede la distanza che separa l'agente principale dallo strumento - Essa venne introdotta in certo senso nella famiglia stessa di Dio e insediata presso la Santissima Trinità. Ciò sembra troppo, senza dubbio: eppure un antico inno liturgico - lex or andi, lex cre-dendi, ricordiamolo - dice appunto di Maria questo, che è insediata presso la Santissima Trinità:

Gaude Virgo, Mater Christi,
quia sola meruisti,
o Virgo piissima,
esse tantae dignitatis
quod sis Sanctae Trinitatis
sessione proxima.
« Rallegrati, Vergine Madre di Cristo, perché Tu sola, o Vergine piissima, hai meritato così grande dignità di sedere accanto alla Santa Trinità » (in A. LEPICIER, Traci, de B. V. Maria, 125).


La bellezza di Maria! Se il De Maria numquam satis ha ancora qualche valore è proprio in questo campo, della bellezza morale di Maria, campo sempre nuovo, inesplorato, ricco di sorprese e di scoperte inedite, capaci di accontentare e la fantasia e il cuore e la mente, il poeta, l'artista, il teologo, lo storico, il filosofo, la tradizione, il folklore, il costume, la psicologia popolare, in un susseguirsi di risultati e di contrasti che sarà ben difficile poter esaurire in poco tempo.

È Dio che ha fatto bella Maria. La bellezza di Maria porta il sigillo della potenza infinita, la firma di un artista che è abituato a far solo cose belle, che non sarà mai superato da alcuno: « Più di tutti gli spiriti angelici e dell'universalità dei santi Dio ricolmò Maria dell'abbondanza di tutti i favori celesti, attinti al tesoro della divinità; e in una maniera così mirabile che, sempre assolutamente preservata da ogni macchia di peccato, tutta bella e tutta perfetta, ebbe in sé tale pienezza di innocenza e santità, che per nessun modo se ne concepisce una al di sotto di Dio, e che nessun pensiero, tranne che quello di Dio, può giungere fin là » (PIO IX, Bolla Ineffabilis Deus).

« In verità tu, o Gesù, e tua Madre Maria, siete i soli ad essere interamente belli, perché in Te, o Signore, non si trova alcuna macchia, e in tua Madre nessuna contaminazione » (S. EFREM, Canti di Edessa).

La bellezza di Maria! Essa innamorava e faceva andare in estasi i santi. Francesco Solano si fermava lunghe ore davanti alla sua immagine e cantava innamorato accompagnandosi col violino. Alfonso de Liguori, il severo giurista affogato nei codici e nella teologia, diventava poeta e cantava come un bambino spensierato la sua letizia alla Madonna:

La più bella - verginella
cara mia Madre sei tu,
creatura — così pura
come Te mai non vi fu.

Il caro san Bernardino da Siena non ha altro desiderio che vedere Maria Vergine e il suo dolce Figlio in collo:

« Egli mi viene a memoria un detto d'Augustino. Disse che avea tre desideri: l'uno a vedere Gesù Cristo in carne, l'altro d'udire Paulo predicare, l'altro di veder Roma triunfare. Et io ci agiungo la quarta: Maria Vergine vederla col suo dolce Figliuolo in collo con tanta purità e nettezza » (Prediche volgari, I, 21).

P.LANTERI

MAGNIFICAT * ANIMA MEA DOMINUM.


domenica 20 ottobre 2013

Meritò divino connubio.

  • Maria era bella e amata perché bella di giustizia per la volontà propria oltre che per volontà di Dio, e per questo meritò il divino connubio. Az.155 - 9.6.46


  • Il Figlio divenuto Pane, e la Madre, beata, che voi, cibandovi di Lui, di Lei anche vi cibate. (….) S'è fatta fior di farina. Non è un modo di dire! Per vostro amore, per amor degli uomini, s'è immolata, s'è ridotta in polvere fra le mole dell’ubbidienza e del dolore. Lei, l’Intatta che non le nozze, non il parto  e non la morte, hanno potuto incidere, ma Solo l’amore. Esso l’ha consegnata alla macina in cui la Corredentrice è divenuta, da spiga, fior di frumento…. Az 169 - 20.6.46 

  • Santa, Santa Madre e Nutrice del Genere Umano! Giardino colmo di fiori e api d’oro! Orto chiuso e fonte soave!
    Veramente il Pane vero è Gesù, ma è ancor Maria Colei che ha della Parola fatto un Uomo per darlo agli uomini a redenzione e nutrimento. Az.170-171 - 20.6.46 




venerdì 31 maggio 2013

Regina del cielo


La Vergine Regina del Cielo 
porta sul capo una corona inestimabile

Dice il Signore Gesù:

"Io sono il re della gloria; Signore su tutti i signori. Ho creato il cielo, la terra e tutto ciò che contengono: per questo si compia la mia volontà.



Chi ha imparato a seguire la mia volontà è la Madre mia, la quale fin dalla gioventù rinunciò alla sua per amore mio; è per questo che ha detto:"Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto(Lc 1,38). Maria è come l'oro prezioso che viene adagiato e sagomato sull'incudine, poiché è stata forgiata da ogni sorta di tribolazioni e ha sofferto mille mali durante la mia indicibile Passione. Infatti, quando il mio corpo era spezzato sulla croce dall'intensità del dolore, il suo cuore ne era ferito come se fosse stato trafitto con un ferro che strazia, e avrebbe permesso che fosse lacerato, se solo lo avessi voluto; in verità, si sarebbe opposta alla mia Passione e avrebbe desiderato la mia vita solo se ciò fosse stato conforme alla mia volontà. Così, poiché Ella non mi ha rifiutato nulla quando era sulla terra, Io non voglio rifiutarle nulla ora che è in cielo. Sia fatta la tua volontà, Madre mia!


La Vergine, Regina del cielo, porta sul capo una corona inestimabile. I suoi capelli, luminosi e bellissimi, ricadono sulle spalle. Indossa una tunica d'oro scintillante e un mantello blu come il cielo. Ascolta con attenzione: sto per rivelarti il significato di tutto ciò. La corona indica che la Santa Vergine è Regina, Signora, Madre del Re degli angeli. I capelli sparsi significano che è vergine purissima e assolutamente perfetta. Il suo mantello blu come il cielo denota che per Lei tutte le cose temporali sono morte. La sua tunica d'oro simboleggia che ha provato un amore e una carità ardenti, sia interiormente che esteriormente.



Io ho posto nella sua corona sette gigli, il primo è la sua umiltà; il secondo il timore; il terzo l'obbedienza; il quarto la pazienza; il quinto la serenità; il sesto la dolcezza, poiché dare a chiunque chieda si addice a coloro che sono dolci; il settimo è la misericordia nel bisogno: in qualsiasi necessità si trovino gli uomini, essi si salvano se la invocano.


Io ho posto fra questi sette gigli sette pietre preziose: la prima è la sua eminente virtù, poiché negli spiriti non c'è virtù tale che questa Vergine Santa non abbia in sé in sommo grado; la seconda è una purezza perfetta, poiché questa Regina del cielo è stata così pura che in Lei non c'è mai stata la minima macchia di peccato, e nessun demone è riuscito a trovare in Lei alcuna impurità. Ella è davvero purissima, perché era opportuno che Io, Re della gloria, riposassi unicamente in un vaso purissimo e di prima scelta, al di sopra degli angeli e degli uomini. La terza pietra preziosa è la bellezza, tanto che i santi mi lodano per la bellezza di mia Madre, e si compie così la gioia di tutti gli angeli, di tutti i santi e di tutte le sante. La quarta pietra preziosa della corona è la saggezza della vergine Madre, poiché, essendo adorna di fulgore e di bellezza, Ella è stata colmata e dotata di ogni saggezza da Dio. La quinta è la forza, poiché Maria è così forte attraverso Dio che può mantenere o disperdere tutto ciò che è stato creato. La sesta pietra è il suo sfavillio e la sua luminosità, poiché gli angeli, i cui cocchi sono più chiari della luce, ne sono illuminati; e i demoni, abbacinati dalla sua bellezza, non osano guardare il suo splendore. La settima pietra è la pienezza di ogni dilettazione, di ogni dolcezza spirituale, presente in Lei con tale ricchezza che non c'è gioia che non sia accresciuta dalla sua, né dilettazione che non si completi con la sua vista beata; poiché Maria è stata colmata di grazia al di sopra di tutti i santi, vaso di purezza in cui si trovano ogni dolcezza e ogni bontà.


Io, suo Figlio, ho posto queste pietre fra i gigli che erano sulla corona di mia Madre. Onorate, dunque, la Sposa mia! e lodatela con tutto il cuore, perché Ella è degna di ogni onore e di ogni lode.

Dignare me laudare Te, Virgo sacrata!
Da mihi virtutem contra hostes tuos!

sabato 10 marzo 2012

ANIME BELLE: "La Madonna è più bella di ogni persona che abbia mai visto... " Il santo Rosario è arma e consolazione.


MARIA SS.ma


"Nostra Signora sembra avere circa 19 o 20 anni.
I Suoi occhi sono di un azzurro profondo. 
Il Suo viso è bellissimo oltre ogni immaginazione. La Madonna è più bella di ogni persona che abbia mai visto. Nessuna statua o immagine può rappresentare la Sua bellezza.

E’ raggiante di felicità e porta con se 
un'indescrivibile pace celeste. La gioia di Nostra Signora è travolgente fino al punto di essere dolorosa. La normale gioia che si prova per esempio alla nascita di un figlio è niente, dice Christina G., a confronto della gioia della Madonna. 

La gioia della Signora è "dolorosamente bella".
Nostra Signora sorride sempre. Ma quando parla, qualche volta passa dalla gioia alla tristezza fino alle lacrime. A volte piange persino lacrime di sangue.

Quando sei con la Madonna è come che tu sia per Lei l’unica persona che esiste in quel momento. Ti senti tanto amato e tanto innamorato di Lei". 

*
IL SANTO ROSARIO
E' ARMA e CONSOLAZIONE
Casanova Achille XX.jpg

"Il valore della meditazione dei Misteri è la chiave del grande potere contenuto nel Rosario". 


"Offrite ogni Ave Maria come una bellissima rosa bianca o come un prezioso gioiello e il Padre Nostro come una rosa rossa molto delicata o un gioiello speciale, coi quali ricoprirmi. Ma dovete sapere che non potete avere gioielli preziosi che non brillano o bellissime rose che sono solo buone per essere gettate via. 

Figlia Mia se non pregate il Rosario col cuore, con amore e gioia, le rose e i gioielli che offrite per ricoprirmi saranno persi per sempre. Pregate il Rosario con amore e con gioia ed esso durerà per tutta l’eternità. Ti prego, figlia Mia, non deludermi. Fa' che sia un indumento che risplende, …prega il Mio bellissimo Rosario". (22 maggio 1988)


"...Il Santo Rosario, quando pregato col cuore, può sconfiggere il Maligno". 


La Madonna ha detto a Christina: "Figli Miei, la calamità è iniziata. L’influenza del principe delle tenebre è attorno a voi. Armatevi del Mio Rosario. La Mia Chiesa sarà scossa fin dalle sue fondamenta". 


"Bisogna pregare il Rosario per la conversione dei peccatori". 


La Madonna promette a coloro che pregano il Rosario di proteggerli durante il tempo della prova e della sofferenza. 


Il Rosario, se recitato col cuore e in conversazione con Dio e con Nostra Signora, meditando tutti i Misteri, agisce come uno scudo capace di proteggerci. Si può ricevere una grande protezione dal Cielo recitando il Rosario. (messaggi di Gesù e di Maria SS.ma a Christina Gallagher)

LAUDETUR JESUS CHRISTUS!
LAUDETUR CUM MARIA!
SEMPER LAUDENTUR!

lunedì 21 novembre 2011

IL MISTERO GIOIOSO DELLA MIA PRESENTAZIONE AL TEMPIO DEL SIGNORE

Francesco Mancini, Maria fanciulla è accolta nel Tempio - Basilica "Madonna della Misericordia", Macerata.
Francesco Mancini, Maria fanciulla è accolta nel Tempio – 
Basilica "Madonna della Misericordia", Macerata.


L'ingresso della Madre di Dio nel Tempio - Icona della Scuola di Mosca [XVI sec.].
L’ingresso della Madre di Dio nel Tempio – 
Icona della Scuola di Mosca [XVI sec.].





"E' un mistero di silenzio, di offerta, di preghiera 
e di personale immolazione.

Come dolce ed immacolata vittima di amore, vengo offerta al culto del mio Signore.
A Lui ormai appartengo per sempre, gioiosa di mettermi al suo servizio, nella preghiera e nel silenzio, per la sua più grande gloria.

Anche per tutti voi, figli che vi siete a Me consacrati, è ormai giunta l'ora di entrare nel Tempio del mio Cuore Immacolato.

E'  in questo Cuore che Io

vi formo sempre più ad un profondo silenzio ... per accogliere, meditare, custodire, vivere e donare la sola Parola di Dio.

vi preparo alla vostra offerta ... e vi dispongo dolcemente alla vostra immolazione spirituale e fisica.

vi chiamo ad una continua preghiera fatta con abbandono, con fiducia, con perseveranza.

Non turbatevi.
Sono i tempi forti della purificazione, della grande tribolazione e della apostasia.

Per questo OGGI vi invito tutti ad entrare nel Tempio del mio Cuore Immacolato, perché possa offrirvi alla perfetta glorificazione della Santissima Trinità". (MSM 461: 21 nov, 1991)

Maria accompagnata al Tempio dai genitori e da un Angelo - Icona russa moderna.
Maria accompagnata al Tempio 
dai genitori e da un Angelo – 
Icona russa moderna.


Maria è il vero Tempio di Dio


I grandi Padri della Chiesa, che hanno celebrato la festa con testi talvolta bellissimi, non hanno mancato di sottolineare che Maria con la sua dimora nel Tempio di Gerusalemme sia diventata lei stessa il vero Tempio di Dio. È quanto fanno anche gli Autori dei testi della Liturgia sira, sostenendo che Maria offerta al Tempio sia da considerare il vero Tempio di Dio, essendo stata destinata a diventare luogo della sua abitazione, come si può leggere nelle seguenti strofe tratte dai Vespri:
"Come l’arca della testimonianza dell’amore di Dio
fu portata nel tempio dell’Altissimo,
così Maria entrò nel tempio di Dio
per offrire se stessa in vero sacrificio
a Dio che l’aveva destinata per sua abitazione
.


Benedetta Madre, Vergine piena d’ogni bellezza,
Maria Madre di Dio, noi chiediamo e supplichiamo
l’amato Figlio da te sorto,
di salvare noi e tutti i popoli dalle prove
e dalle tribolazioni ordite per noi dal Nemico
.
Noi lo invochiamo in una maniera confacente a Dio:
‘Tu sei benedetto, Signore Forte e Dio dei nostri padri’.
Chi può aprire bocca e parlare in modo adeguato
e dire parole degne del tuo concepimento,

o santa Vergine Maria, Madre di Dio?
Tu hai partorito, senza sperimentare dolore,
l’amatissimo Figlio che procede dal Padre
.
Prega e supplicalo in ogni tempo per la nostra stirpe,
per liberare noi mortali da ogni corruzione"
.
George Gharib


(il Sedro propriamente detto introduce nel cuore stesso del mistero ed esalta la figura celebrata ricorrendo ad immagini prestate dalla Bibbia e dal mondo della natura, offrendo così un ritratto spirituale e teologico di Maria; la Preghiera dell’incenso, infine, rivolge un invito ai fedeli a partecipare al mistero e a viverlo come si deve.)

"Chi può magnificare la tua celeste bellezza, o Vergine pura e immacolata, che facesti vedere Dio quando prese carne nel tuo puro e verginale grembo? O chi non sarebbe stupefatto quando con il patriarca Giacobbe sente dire: ‘Com’è terribile questo luogo! Questo non è altro che la porta del cielo!’.
Gabriele stesso, capo delle Potenze celesti, ti ha salutata come piena di grazia. E in mezzo ai fedeli redenti, o Vergine Madre di Dio, la tua fama è ugualmente esaltata, perché tu sei la causa di salvezza per tutta la terra.
Tu sei in verità la Madre dell’Agnello vivente di Dio che toglie i peccati del mondo. All’inizio l’Adamo terrestre per mezzo della sua costola ha messo in mano ad Eva il potere di diffondere nel mondo la nostra razza. Ma alla fine dei tempi tu hai portato nella carne l’Adamo celeste, in purezza e senza i tormenti della nascita terrena, la nostra nascita nuova e spirituale per la nostra salvezza.

Per questo noi ti supplichiamo, o piena di grazia, che hai libertà di parola davanti all’Emanuele da te nato: chiedi per noi di poter rinascere veramente tramite la sua parola vivente ed eterna.

Se la carne non può dare nascita che alla carne, lo Spirito invece fa nascere lo Spirito: ottieni per la Chiesa, sposa di tuo Figlio, quei doni e carismi dello Spirito Santo che sono il suo ornamento nuziale.
E noi, qui riuniti in sua presenza per rendere omaggio al tuo Ingresso nel Tempio, possiamo essere sempre degni di offrire adorazione in spirito e verità a Colui per il cui avvento la verità venne in questo mondo.

E noi potremo offrire lode e azione di grazie a lui, al suo Padre e allo Santo Spirito, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen".




Preghiera dell’incenso 




"O incenso puro che profuma tutti gli esseri celesti e spirituali, e che fa vivere tutte le creature e tutte le cose, effluvio della vita e soffio della purezza, noi ti preghiamo, o Signore Iddio, e supplichiamo la tua misericordia di accogliere da noi tuoi servi peccatori questo incenso fragrante, offerto a te in questo giorno della gloriosa e santa commemorazione di Maria, tua santa Madre

Noi preghiamo che per suo tramite tu ci procuri ogni abbondante benedizione, il perdono dei peccati e delle trasgressioni commesse da noi, poveri peccatori. Donaci, per le sue preghiere, pace ininterrotta e tranquillità durevole, che possiamo offrire a te e a tuo Padre e al Santo Spirito lode e azione di grazia senza mai smettere, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen".

AMDG et BVM