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venerdì 8 giugno 2018

SACRATISSIMO CUORE DI GESU' e IMMACOLATO E PERFETTISSIMO CUORE DI MARIA

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Cor Jesu, in sino Virginis Matris a Spiritu Sancto formatum, miserere nobis 


“Figli Miei prediletti Sacerdoti...
continuate a predicare con amore 
la Mia Parola.
Dite ai Miei figli ciò che direi Io loro:


<< Non abbiate paura...
avvicinatevi con fiducia
al Sacramento della Riconciliazione
e godete del Mio Perdono e del Mio immenso Amore. >>
Ecco... queste Parole servano a scuotere chi teme la Mia Deità,
e facciano capire loro che tanto li amo.”
21 gennaio 2004-Gesù

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"Oh... Mamma del Cielo,
aiutami a superare ogni difficoltà
con la speranza e la certezza
che presto tutto cambierà
in grande gioia e immensa felicità"
Amen.
23 agosto 2002 – Maria Santissima a Conchiglia

giovedì 26 aprile 2018

SACRO CUORE DI GESU'


28 aprile 2009
È LA CONFERMA DELLA TERRA
 AL SUO SIGNORE E DIO ONNIPOTENTE.
I TRE GIORNI DI TENEBRE.
*******

In virtù della Sua Autorità che ricevette dal Padre Suo, CRISTO GESÙ mediante il Suo Battesimo nel Giordano, conferì alla Terra il suo Battesimo personale.

È giunto il Tempo in cui la Terra, con tutti i suoi figli, si trova nell’obbligo di soffrire molto.  Su di essa si abbatte con forza la CROCE del Suo Signore, che essa ha il dovere di accettare e di portare, alfine di confermare davanti a tutto l’Universo di essere in verità «LA SANTA TERRA» dell’AMORE di DIO e degli Uomini. E di accettare con tutta la sua FEDE il SUO DEGNO SACRIFICIO fino alla sua FINE.

« È IL GIORNO DELLA SUA CONFERMA .»

La Terra sa che tutti gli Elementi che la circondano, le ordinano di rifiutare questa Umanità orgogliosa e crudele che non rispetta più niente. Essi la detestano, si sentono traditi dagli uomini. Allora, la Terra risponde loro che non si separerà da nessuno di loro, perché deve mantenere la PROMESSA FATTA A DIO: continuare a proteggerli, nutrirli e amarli.

Gli Elementi cercano allora di distruggere la Terra allo scopo di danneggiare  più rapidamente questa generazione: la più malvagia e la più ipocrita che il mondo ha dovuto sopportare fino ad ora. Essi vogliono la morte dell’uomo.

Allora, per imitare il SUO SIGNORE E SUO DIO, in testimonianza di quel Grande Amore che nutre verso il SUO DIO E GLI UOMINI, la Terra si avvia verso il Golgota, portando la sua CROCE, che sono tutti i suoi figli nel suo seno. Essa sale tra le urla di tutti gli Elementi scatenati. È colpita da ogni parte, è scossa e flagellata dai venti violenti. La pioggia, la grandine e la neve la soffocano e la imbavagliano per impedirle di respirare.

Con grande difficoltà, essa continua a dare rifugio ai suoi figli, come la chioccia che ricopre i suoi pulcini con le sue ali. Ma lo sfinimento la colpisce, fino a farla cadere infine nell’acqua melmosa e sui sassi aguzzi della via... Le rocce circostanti scricchiolano e crollano frantumandosi su di essa. Povera Terra! che tuttavia continua a dare rifugio e a proteggere questi figli che DIO vuole trasformare, per dare loro la SUA STESSA IDENTITÀ. Come procederà DIO? « Farmi amare da loro anche per un poco, mi è stato fino ad oggi, impossibile. E malgrado tutto, io li amo.» dice allora questa povera Terra, nutrice degli uomini.

Ed ecco che il fulmine si abbatte sugli alberi facendoli cadere a pezzi. Il cielo scuro, nero come l’inchiostro, è solcato dai lampi. E la Terra arriva finalmente al Golgota, una povera Terra, malata ed estenuata, sofferente e in lacrime. Allora, i figli la guardano e in quella notte nera scoprono una CROCE immensa che, all’improvviso, si è messa a risplendere più forte del Sole di mezzogiorno. Nel cielo infinito, non si vede altro che quella CROCE, che allora parla e dice con voce alta affinché tutti la intendano:  «TUTTO È COMPIUTO !»

In quell’istante, la nostra Terra crolla. I figli cominciano allora a rendersi conto che essa non si muove più. Il suo soffio si è fermato, come se la morte l’avesse portata via, l’avesse colpita. Tutti gli uomini, tutte le donne, tutti i figli della Terra, che sono a migliaia, migliaia e ancora migliaia, gridano:  «È morta! Che ne sarà di noi?  Tutto si ferma senza di essa!»

Finalmente, se ne rendono conto, cominciano a piangere e si vedono così come erano: PROFITTATORI, SFRUTTATORI e SENZA RISPETTO verso la loro Madre nutrice, che essi hanno reso sfinita, esaurita, maltrattata, abbandonata, fino a renderla malata e lasciata senza cure. Essa li aveva portati fino alla CROCE del PENTIMENTO, affinché DIO li perdonasse. Compresero, finalmente, e chiesero PERDONO A DIO. Si ricordarono, allora, della richiesta di perdono che bisognava rivolgere a DIO ! Si sentirono pieni di rimorsi e si misero a gridare verso il Cielo:

«Signore, rendici la nostra Terra!
Signore, rendici la nostra innocenza!
Vogliamo diventare migliori, perfetti, generosi. Aiutaci!»

Essi compresero  che la loro Terra aveva finito di fare la sua Via Crucis, come Gesù Cristo l’aveva già fatta un tempo per salvare le loro anime da una morte certa. Nostro Signore mostrava loro così

CHE EGLI  LO  AVEVA  FATTO, UN TEMPO, PER TUTTI
E UNA VOLTA PER TUTTE !

E la direzione che aveva preso la Terra, ricordava loro l’Insegnamento del Nostro Salvatore, perché nessuno deve deridere DIO. Noi dobbiamo tutti glorificare il NOME DEL SIGNORE, per somigliare a Lui e prendere la Sua Identità... perché DIO è BUONO e Misericordioso.

Allora, dopo avere riconosciuto tutti i loro peccati e dopo avere chiesto perdono a DIO per ognuno di loro e implorato il ritorno alla vita della loro Terra, essi si addormentarono per tre giorni, accanto a quella Terra che si era addormentata per prima.

Dopo tre lunghi giorni e tre lunghe notti, si svegliarono un bel mattino e... credevano tutti di sognare: la Terra era adornata e abbellita di tutti i suoi colori... Tutto era verde... Tutto cantava la Santa Gloria di DIO; sorpresi, lo erano tutti!

Diventati giovani e belli,
puri come fanciulli,
pieni d’AMORE GLI UNI PER GLI ALTRI,
 erano guariti dai loro peccati.
Si misero in ginocchio a pregare DIO e
a ringraziarlo per tutti i Suoi Benefici.
Allora, essi videro scendere dal Cielo, come un volo di bianche colombe,
tutti i Santi del Paradiso che accompagnavano quella Luce sfolgorante,
che nessun occhio aveva potuto vedere fino a quel momento:
il Signore DIO con la Sua Santissima Mamma.

Oh Trinità Beata!
Che Gioia sarà per ognuno in quel Giorno,
quando noi saremo con tutto il Cielo Nuovo,
su questa Terra Nuova, che dobbiamo meritare!
Santa Trinità, aiutateci!
Santa Maria, aiutaci!
Amen.

GESÙ ci parla. 
Gloria a DIO, Gloria e Grazie a MARIA che vengono a  noi.

†   †   †

lunedì 17 ottobre 2016

LE DODICI PROMESSE DI GESÙ AI DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE

LE DODICI PROMESSE DI GESÙ AI DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE
(Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque)
1. Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato.
2. Metterò la pace nelle loro famiglie.
3. Li consolerò in tutte le loro pene.
4. Sarò loro rifugio sicuro durante la vita e soprattutto alla loro morte.
5. Spargerò abbondanti benedizioni su tutte le loro imprese.
6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano infinito della misericordia.
7. Le anime tiepide diventeranno ferventi.
8. Le anime ferventi si eleveranno a grande perfezione.
9. Benedirò le case dove l'immagine del mio Sacro Cuore sarà esposta e onorata.
10. Darò ai sacerdoti il dono di toccare i cuori più induriti.
11. Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore, dove non sarà mai cancellato.
12. Io prometto nell'eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell'ora estrema.

Sacro Cuore di Gesù
COR IESU, FRAGRANS AMORE NOSTRI,
INFLAMMA COR NOSTRUM AMORE TUI


sabato 17 ottobre 2015

Santa Margherita Maria Alacoque

17  OTTOBRE
 SANTA  MARGHERITA  MARIA


Il ritardo provvidenziale.

Quattro secoli prima delle rivelazioni di Paray-le-Monial, santa Gertrude chiese a san Giovanni perché non avesse detto nulla del Cuore di Gesù sul quale aveva potuto posare familiarmente il capo nel Cenacolo. L'Apostolo rispose: "Era mia missione dire alla Chiesa nascente, in relazione al Verbo, una semplice parola, che fino alla fine del mondo, bastasse a nutrire l'intelligenza di tutta la stirpe umana. La Provvidenza manifesterà più tardi quanto nascondono di dolcezza e di soavità le divine pulsazioni e l'amore immenso del Cuore sacro dell'Uomo-Dio, per rianimare la fiamma della carità, fattasi fredda in un mondo invecchiato e languente" (S. Gertrude. L'Araldo dell'amore divino, I , IV, c. IV).

La Chiesa si e sempre nutrita della parola del discepolo prediletto: "Dio è carità". Le anime non hanno mai cessato di rispondere all'appello deI Maestro: "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi darò sollievo. Prendete su di voi il mio giogo e venite alla mia scuola, perché io sono dolce ed umile di cuore". Al Cuore aperto dalla lancia le anime hanno attinto il sangue che ci ha riscattati, l'acqua che ci purifica.

Era però venuta l'ora in cui il Signore voleva far vedere al mondo quanto ci ama, mostrare la sua misericordiosa tenerezza. Per la Francia era l'ora eccezionale del secolo di Luigi XIV, in cui tutte le glorie sembravano essersi date convegno attorno al più grande dei re francesi. Era però anche l'ora in cui nasceva il giansenismo, che avrebbe negato l'amore di Dio e l'avrebbe disseccato nel cuore degli uomini. Con perfida tenacia la sleale eresia (Lacordaire) avrebbe cercato di allontanare i fedeli dall'Eucaristia, di presentare Dio come un giudice inesorabile e cupo e, strappato dai loro cuori l'a-
more, vi avrebbe lasciata una servile paura, esponendoli allo scoraggiamento e al peccato.

La confidente del Sacro Cuore.

Per annunziare la buona novella, Dio non aveva scelto dei ricchi e dei potenti secondo il mondo, ma umili e oscuri pescatori di Galilea. Anche per questa nuova rivelazione del suo amore eterno scelse in terra di Francia un'umile religiosa del monastero della Visitazione di Paray-le-Monial, Margherita Maria Alacoque.
Non è la prima confidente del Maestro divino e la devozione al Sacro Cuore non è cominciata alla Visitazione. Alla fine del secolo XII, santa Gertrude aveva avuta la missione di "rivelare la parte e l'azione del Cuore divino nell'economia della gloria divina e della santificazione delle anime" (Riv. di santa Gertrude, Paris, 1887, Prefazione, p. XV di Dom Paquelin); san Francesco d'Assisi, san Bonaventura, il beato Enrico Susone avevano teneramente amato il "Cuore che ha tanto amato gli uomini" e santa Caterina da Siena aveva più volte avuto la fortuna di contemplarne le ferite. All'inizio del secolo XVII, san Giovanni Eudes, come lo abbiamo veduto il 19 agosto, era stato "padre, dottore ed apostolo" (Pio X. Bolla di beatificazione) del culto al Sacro Cuore.

La vocazione di santa Margherita Maria.

Santa Margherita Maria "fu lo strumento scelto da Dio per porre l'ultimo suggello alla divozione nel suo spirito e nelle sue pratiche e imprimerle un moto di estensione universale" (P. Bernardot. Vita spirituale, II, p. 212). I devoti del Sacro Cuore avevano fino a quel momento reso un culto di adorazione e di ringraziamento; Gesù chiese alla santa Visitandina che si rendesse soprattutto al suo Cuore un culto di riparazione per gli oltraggi che riceveva dal mondo che non vuole conoscere l'Amore infinito.

Come tutte le anime chiamate nella Chiesa ad un apostolato fecondo e ad una vita di espiazione e di riparazione, santa Margherita Maria aveva desiderato sofferenze, umiliazioni e disprezzi. Dio esaudì la sua preghiera: tentazioni del demonio, asprezza da parte di vari membri della sua famiglia, sospetti da parte delle sue Consorelle, sofferenze fisiche inviate da Dio stesso; essa accettò tutto con la più grande pazienza e la più grande carità, per completare il trionfo e il regno del Sacro Cuore: "ci deve bastare, diceva, che il suo Cuore sia contento, sia amato e glorificato" e ancora: "Oh, se potessi, se mi fosse permesso di dire, come mi è dato di conoscere, le ricompense che riceveranno dal Cuore divino quelli che si impegneranno a farlo conoscere ed amare, voi direste come me che sono fortunati coloro che Egli sceglie per l'esecuzione dei suoi disegni. Il Cuore divino sarà asilo e porto sicuro, nell'ora della morte, per tutti quelli che in vita l'avranno onorato, li difenderà e proteggerà" (Vita e Opere, II, p. 550).

Dopo aver molto lavorato e sofferto, essa "non aveva più bisogno che di Dio solo e di inabissarsi nel Cuore di Gesù Cristo" e quando spirò il 17 ottobre del 1690, il medico dichiarò "ch'egli non aveva dubbio che fosse morta di amore di Dio" (ibid. p. 331).

VITA. - Margherita Maria Alacoque nacque a Lautecour, villaggio della diocesi di Autun, il 22 luglio 1647. Già nell'infanzia diede segni chiarissimi della sua futura santità. Ardente di amore verso la Vergine Maria e il Sacramento della Eucaristia, consacrò a Dio la sua verginità, cercando nel voto soltanto l'orientamento della vita alle virtù cristiane. Sua delizia erano le preghiere prolungate, la contemplazione delle cose celesti, il disprezzò di sé, la pazienza nelle avversità, la mortificazione del corpo, la carità verso il prossimo e soprattutto verso i poveri.


A ventiquattro anni entrò nel monastero della Visitazione di Paray-le-Monial, dove fu onorata da Dio con doni di orazione elevatissimi e con numerose visioni. Nella più celebre delle visioni, mentre pregava davanti alla santa Eucaristia, Gesù le si mostrò col petto aperto dentro il quale essa vide il Cuore divino consumato da fiamme e circondato di spine. Per rispondere a tanto amore e riparare le molte ingiurie degli uomini, Gesù le chiese di adoperarsi per la istituzione del culto del Sacro Cuore, con la promessa di effondere le ricchezze dei suoi tesori. Per realizzare quest'opera grandissima le diede, maestro e aiuto, un uomo di eminente santità, Claudio de la Colombière che incoraggiò rivelandogli l'immenso bene che nella Chiesa si sarebbe ottenuto col culto del divin Cuore di Gesù.


La volontà di obbedire agli ordini del Salvatore le costò molte pene da parte di coloro che la credevano vittima di illusioni e tutto soffrì con serenità d'animo, pensando che nell'obbrobrio e nel dolore, sarebbe diventata ostia a Dio gradita e avrebbe ricevuto più grandi aiuti, per realizzare il suo proposito. E, in parte, lo vide realizzato prima della morte avvenuta il 17 ottobre 1690, all'età di 43 anni. Riconosciuti dalla Chiesa i miracoli da lei operati e la sua santità, Benedetto XV la iscrisse nel numero dei Santi e nel 1925 Pio XI estese la sua festa alla Chiesa universale.

Auguri di festa.

Alle novizie che volevano farti i loro auguri di buona festa, il 20 luglio 1685, tu consigliasti di rivolgere al Sacro Cuore gli onori che volevano rendere a te, dicendo che "era quello il modo migliore di dimostrarti il loro amore". Tutte si misero in gara per accontentarti e, il mattino della tua festa, ti consacrasti al Sacro Cuore con l'ardore di un serafino, circondata dalle tue discepole e, dopo di te, al tuo invito e sul tuo esempio, tutte pronunziarono l'atto di consacrazione. Era quello il primo omaggio esterno che il Sacro Cuore riceveva a Paray-le-Monial, omaggio che avevi dovuto comprare a prezzo di lunghe e dolorose prove. Ma quanto era grande la tua ricompensa in quel giorno!
La Chiesa si preparava a rispondere al desiderio del Signore Gesù Cristo, istituendo la festa del Sacro Cuore e pellegrini sempre più numerosi sarebbero affluiti nell'umile cappella nella quale tu avevi ricevuto le confidenze del Maestro divino.

Consacrazione al Sacro Cuore.

Anche noi non sapremmo darti gioia più grande che rinnovando la nostra consecrazione al Sacro Cuore di Gesù. Noi ti preghiamo con insistenza onde abbiamo accesso presso di Lui, di presentarci a Lui, di farci penetrare in Lui. Ricorda che Egli ti ha costituita "erede del suo Cuore e di tutti i suoi tesori per il tempo e per l'eternità, permettendoti di usarne secondo il tuo desiderio. Ti disse infatti: Io ti permetto di disporne a tuo piacimento e non essere avara, perché sono infiniti": Chiedi a Gesù che, secondo la sua promessa, Egli pensi a quelli che hanno fiducia nelle tue preghiere e dispensi anche a noi le sue ricchezze. Ma siccome l'adito del suo Cuore è molto stretto ed è necessario essere piccoli e spogli di tutto per potervi entrare (Vita e Opere, I, p. 83) ottieni a noi questo "spogliamento delle vanità del mondo" (Postcommunio della Messa) e la profonda umiltà che ti portava a disprezzare tanto te stessa e ti meritava le divine compiacenze, affinché "per i tuoi meriti e sul tuo esempio, amando Lui in tutte le cose e sopra ogni cosa, meritiamo di avere in quel Cuore dimora perenne" (Colletta).

da: P. GUÉRANGER, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. ROBERTI, P. GRAZIANI e P. SUFFIA, Alba, Edizioni Paoline, 1959, pp. 1190-1192.

AMDG et BVM

venerdì 6 febbraio 2015

Cuore Divino di Gesù



Cor Iesu Sacratissimum, adveniat Regnum tuum!

Come praticare la preghiera di riparazione: ogni venerdì (possibilmente), dopo aver detto l’Atto di Offerta “Cuore Divino di Gesù”* ponendo come intenzione “in riparazione dei peccati contro il vostro Cuore sacratissimo”, recitare il S. Rosario a cui far seguire le Litanie del S. Cuore di Gesù con relativa orazione. Nei limiti delle possibilità, questa pratica si faccia davanti al SS. Sacramento o comunque si sosti almeno un quarto d’ora davanti al tabernacolo in adorazione ed espiazione. In caso di particolare necessità, verranno suggerite ulteriori forme di riparazione e di penitenza, secondo il principio dell’agere contra.

_________________________

* Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, a gloria del Divin Padre. Amen.
Litanie del Sacro Cuore di Gesù

Signore, pietà Signore, pietà
Cristo, pietà - Cristo, pietà
Signore, pietà - Signore, pietà
Cristo, ascoltaci - Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici  - Cristo, esaudiscici

Padre celeste, Dio - abbi pietà di noi
Figlio redentore dei mondo, Dio - abbi pietà di noi
Spirito Santo, Dio - abbi pietà di noi
Santa Trinità, unico Dio  - abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, Figlio dell'Eterno Padre  - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, formato dallo Spirito Santo nel seno della Vergine-Madre - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, sostanzialmente unito al Verbo di Dio  - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, maestà infinita - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, tempio santo di Dio - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, tabernacolo dell'Altissimo  - abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, casa di Dio e porta del cielo - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, fornace ardente di carità - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, santuario di giustizia e di carità - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, traboccante di bontà e di amore - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, abisso di tutte le virtù  - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, degnissimo di ogni lode  - abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, re e centro di tutti i cuori - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, in cui si trovano tutti i tesori di sapienza e di scienza - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, in cui abita tutta la pienezza della divinità - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, in cui il Padre si compiacque  - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, dalla cui pienezza noi tutti abbiamo attinto  - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, desiderio dei colli eterni - abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, paziente e immensamente misericordioso - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, generoso verso tutti quelli che ti invocano - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, fonte di vita e di santità - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, ricolmato di oltraggi - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, propiziazione per nostri peccati - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, spezzato dai nostri peccati - abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, obbediente fino alla morte - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, trafitto dalla lancia - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, fonte di ogni consolazione - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, vita e risurrezione nostra - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, pace e riconciliazione nostra - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, vittima dei peccatori - abbi pietà di noi

Cuore di Gesù, salvezza di chi spera in te - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, speranza di quanti muoiono in te - abbi pietà di noi
Cuore di Gesù, felicità di tutti i santi - abbi pietà di noi

Agnello dì Dio che togli i peccati dei mondo - perdonaci, Signore
Agnello di Dio che togli i peccati dei mondo - esaudiscici, Signore
Agnello di Dio che togli i peccati dei mondo - abbi pietà di noi

V/ Cuor di Gesù che bruci di amore per noi: 
R/ Infiamma il cuore nostro d'amore per Te

PREGHIAMO 

O Padre, che nel Cuore dei tuo direttissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere dei tuo Amore per noi, fa' che da questa fonte inesauribile attingiamo l'abbondanza dei tuoi doni. Per Cristo Nostro Signore. Amen

lunedì 1 luglio 2013

Breve y densa consagraciòn al Sagrado Corazòn




Como en el bello mes del Sagrado Corazón 
continuemos orando 
esta consagración tan breve y densa 
de San Juan Eudes
Apóstol eminente del Corazón del Señor: 


"Oh Corazón de mi Salvador, 

digno y dador de todo amor, 

se Tu el Corazón de mi corazón, 

el alma de mi alma, 

el espíritu de mi espíritu, 

la vida de mi vida 

y el único principio 

de todos mis pensamientos, palabras y acciones,
 
de todas las facultades de mi alma 

y de todos mis sentidos, 

tanto internos como externos. 

Amén"


(De San Juan Eudes)


venerdì 7 giugno 2013

FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ

Dolce Cuore del mio Gesù, 
fa' ch'io T'ami sempre più!

VENERDÌ
DELLA SECONDA SETTIMANA DOPO PENTECOSTE
LA FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ

Oggi la Chiesa ci propone di onorare con un culto speciale il Cuore sacratissimo di Gesù di cui il sacramento ci ha già rivelato l'immensa tenerezza. E per stimolarci ad onorare quel Cuore divino con maggior rispetto e devozione, Pio XI ha elevato questa festa al rito di doppio di prima classe e messo la sua Ottava alla pari di quelle di Natale e dell'Ascensione [1]. Il culto del Sacro Cuore - scriveva egli ancora Cardinale - è la quintessenza stessa del cristianesimo, il compendio e il sommario di tutta la religione. Il cristianesimo, opera d'amore nel suo inizio, nei suoi progressi e nel suo compimento non potrebbe essere identificato assolutamente con nessuna altra devozione come con quella del Sacro Cuore [2].

Oggetto della devozione al Sacro Cuore.
L'oggetto della devozione al Sacro Cuore è lo stesso Cuore ardente d'amore per Dio e per gli uomini. Dall'Incarnazione infatti Nostro Signor Gesù Cristo è l'oggetto dell'adorazione e dell'amore di ogni creatura, non soltanto come Dio ma come Uomo-Dio. Essendo la divinità e l'umanità unite nell'unica persona del Verbo divino, Egli merita tanto come Uomo che come Dio tutti gli omaggi del nostro culto; e come in Dio tutte le perfezioni sono adorabili, così pure in Cristo tutto è adorabile: il suo corpo, il suo sangue, le sue piaghe, il suo cuore, e per questo la Chiesa ha voluto offrire alla nostra adorazione questi oggetti sacri.
Il cuore di carne dell'Uomo-Dio.
In questo giorno essa ci mostra soprattutto il Cuore del Salvatore e ci chiede di onorarlo sia che lo consideriamo in se stesso sia che lo consideriamo come il simbolo vivente della sua carità.
In se stesso, questo Cuore di Gesù, per quanto sia solo un poco di carne, è già degno del nostro culto. Nella vita naturale del corpo umano, non è forse il cuore l'organo più nobile e più necessario, quello che distribuisce a tutte le membra il sangue che vivifica, che nutre, che rigenera e purifica? Adorare il Cuore di Gesù significa adorare per così dire, nel suo principio, nel suo fulcro, la vita di sacrificio e d'immolazione del nostro Salvatore. Significa adorare il prezioso recettacolo in cui le ultime gocce del sangue divino hanno atteso, per effondersi, che venisse a colpirlo la lancia di Longino. Quel cuore squarciato rimane per sempre come la testimonianza d'una vita che si è data interamente per la salvezza del mondo.
Nell'ordine morale, il cuore di carne occupa un posto altrettanto importante. Da sempre esso è considerato come la sede della vita affettiva dell'uomo, perché è l'organo che ne risente nella maniera più sensibile tutte le fluttuazioni. Le sue pulsazioni battono al ritmo dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni, delle nostre passioni. Il linguaggio ha consacrato questo modo di vedere: è il cuore che ama, che compatisce, che soffre, si sacrifica e si dona. E come la bassezza di cuore genera tutti i vizi, così pure il cuore nobile ed elevato è la sorgente da cui s'irradiano insieme con l'amore tutte le virtù. Gesù, vero uomo, ha parlato così di se stesso. Ha offerto il suo cuore umano alla nostra contemplazione, mostrandolo circondato di fiamme ardenti e dicendo: "Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini", che lo ha portato verso tutte le sofferenze e le miserie dell'umanità, che ha avuto pietà dell'immensa moltitudine delle anime, e che Gli ha ispirato non solo di moltiplicare i miracoli, ma di istituire la Santissima Eucaristia, di fondare la Chiesa, di soffrire e di morire per riscattarci.
Se il cuore è per noi il centro in cui sono raccolte e il focolaio da cui s'irradiano le doti e le virtù, se sappiamo rendere omaggio al cuore delle persone particolarmente benefiche, quanto più non dobbiamo onorare il Cuore di Gesù come l'abisso, il santuario, il tabernacolo di tutte le virtù? Gli Inni dell'Ufficio e le Litanie le descrivono in numerose invocazioni che noi ripeteremo e mediteremo in questi giorni. E onde persuaderci ancor più dell'importanza e dell'utilità della devozione al Sacro Cuore, concludiamo ascoltando quanto scrive un certosino di Treviri morto nel 1461. Le sue parole saranno per noi un'indicazione di quello che dobbiamo fare per entrare nelle intenzioni della Chiesa che sono quelle stesse del suo celeste Sposo: "Se volete completamente e facilmente purificarvi dei vostri peccati, liberarvi delle vostre passioni e arricchirvi di tutti i beni… mettetevi alla scuola dell'eterna carità. Riponete, immergete spesso in ispirito... tutto il vostro cuore e la vostra mente nel Cuore dolcissimo di Nostro Signor Gesù Cristo in croce. Quel Cuore è pieno d'amore... Mediante lui noi abbiamo accesso al Padre nell'unità di spirito; egli abbraccia d'un immenso amore tutti gli eletti... In quel Cuore dolcissimo si trova ogni sorta di virtù, la fonte della vita, la consolazione perfetta, la vera luce che illumina ogni uomo, ma soprattutto chi ha fatto devotamente ricorso a Lui in ogni afflizione e necessità. Tutto il bene che si può desiderare lo si attinge abbondante in lui; ogni salvezza ed ogni grazia ci vengono da quel Cuore dolcissimo, e non da altrove. Esso è il focolare dell'amore divino che brucia sempre del fuoco dello Spirito Santo, che purifica, consuma e trasforma in sé tutti coloro che Gli sono uniti e che desiderano attaccarsi a Lui. Ora come ogni bene ci viene da questo Cuore dolcissimo di Gesù, così pure tutto dovete riferirvi... tutto restituirgli senza nulla attribuire a voi... In quello stesso Cuore confesserete i vostri peccati, domanderete perdono e grazia, loderete e ringrazierete... Per questo bacerete spesso con riconoscenza quel Cuore piissimo di Gesù inseparabilmente unito al Cuore divino, dove sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza di Dio, un'immagine, voglio dire, sia di quel Cuore, sia del Crocifisso. Aspirerete senza posa a contemplarlo faccia a faccia confidandogli le vostre pene; attirerete così nel vostro cuore il suo spirito e il suo amore, le sue grazie e le sue virtù; a Lui ricorrerete nei beni e nei mali, in Lui avrete fiducia, a Lui vi attaccherete, in Lui abiterete, affinché, in cambio, si degni di porre la sua dimora nel vostro cuore; e qui infine dormirete dolcemente e riposerete nella pace. Poiché anche se i cuori di tutti i mortali vi abbandonassero, quel Cuore fedelissimo non vi ingannerà e non vi abbandonerà mai. E non trascurerete di onorare devotamente e di invocare anche la gloriosa Madre di Dio e dolcissima Vergine Maria, perché si degni di impetrarvi dal Cuore dolcissimo del suo Figliolo tutto quanto vi sarà necessario. In cambio, voi offrirete tutto al Cuore di Gesù attraverso le sue mani benedette" [3].

MESSA
EPISTOLA (Ef 3,8-19). - Fratelli: A me, il minimo dei santi, è stata concessa questa grazia di evangelizzare tra i Gentili le incomprensibili ricchezze di Cristo, e di illuminare tutti riguardo all'attuazione del mistero ascoso da secoli in Dio, il quale ha creato ogni cosa, affinché dai principati e dalle potestà sia conosciuta per mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha mandato ad effetto per mezzo di Cristo Gesù Signor nostro, in cui abbiamo la fiducia di poterci avvicinare con tutta confidenza a Dio per mezzo della fede in lui. Quindi vi chiedo di non perdervi d'animo a motivo delle tribolazioni ch'io soffro per voi e che sono la vostra gloria. A questo fine piego le mie ginocchia dinanzi al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, da cui ogni famiglia e nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere mediante lo Spirito di lui potentemente corroborati nell'uomo inferiore, in modo che Cristo abiti per la fede nei vostri cuori, e voi, radicati nella fede, fondati nella carità, possiate, con tutti i santi, comprendere quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, anzi possiate conoscere ciò che supera ogni scienza, la stessa carità di Cristo, in modo che siate ripieni di tutta la pienezza di Dio.

Il "Mistero di Cristo".
È giusto ricordare questa pagina luminosa in cui san Paolo ci svela in termini sublimi l'amore infinito di Dio per la sua creatura. Da tutta l'eternità è stato concepito da Dio un disegno che è come la ragione, la spiegazione, il motivo della creazione, e tale disegno consiste nel chiamare tutta l'umanità a partecipare alla vita di Cristo. Dio ha tanto amato gli uomini che ha dato loro il suo Figliolo unigenito affinché per lui e in lui diventino a loro volta suoi figli per l'eternità. Cristo con i suoi tesori di sapienza e di scienza; Cristo nel quale sono benedette tutte le genti, nel quale gli uomini sono salvati e fatti simili a lui nell'unità del suo corpo mistico; Cristo che abita in noi e ci fa vivere mediante la fede e l'amore, ecco dunque il mistero appena intravisto dai Patriarchi e dai Profeti e che il Nuovo Testamento ci rivela con incomparabile chiarezza. Ma il mistero di Cristo non si completa veramente che in noi e con la nostra cooperazione. Tutte le ricchezze messe così generosamente da Dio a nostra disposizione e di cui Cristo è la fonte, la Chiesa, i sacramenti, l'Eucaristia, non hanno altro fine che la santificazione di ciascuna delle nostre anime individualmente. Per questo l'Apostolo innalza a Dio una preghiera insistente, chiedendogli che le sue intenzioni di misericordia e d'amore non vengano meno davanti alla nostra ostinazione e alla nostra ribellione e che non sia reso vano in noi lo sforzo compiuto sul Calvario. Solenne si fa la sua supplica perché regni completamente in noi quella vita interiore che ci è stata data nel battesimo, l'uomo nuovo, il cristiano, il figlio di Dio, e questo attraverso la fine dell'uomo vecchio, mediante una costante adesione a Dio, una reale comunione di vita che sottometta a lui tutta la nostra attività. Allora la carità crescerà sovrana in noi, e il piano di Dio pienamente realizzato si compirà per noi fino alla beatitudine eterna.

VANGELO (Gv 19,31-37). - In quel tempo: I Giudei, affinché non restassero in croce i corpi nel sabato (che era Parasceve ed era solenne quel sabato) chiesero a Pilato che fossero ad essi rotte le gambe e fossero tolti via. Andaron quindi i soldati e ruppero le gambe al primo e all'altro che eran con lui crocifissi; ma quando furono a Gesù, come videro che era già morto, non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli aprì il costato; e subito ne uscì sangue ed acqua. E chi vide lo ha attestato; e la sua testimonianza è vera. Ed egli sa di dire il vero, affinché voi pure crediate. Certamente, questo è avvenuto, affinché s'adempisse la Scrittura: Non gli romperete alcun osso. E un'altra Scrittura dice pure: Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto.
 
"Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto"! Ascoltiamo questo testo misterioso con il commosso raccoglimento della nostra santa madre Chiesa. Osserviamo la via donde essa è uscita. È appunto dal Cuore dell'Uomo-Dio che è nata. Non poteva avere altra origine, poiché è l'opera per eccellenza del suo amore, ed è appunto per questa Sposa che egli ha fatto tutte le altre opere. Eva fu tratta dal fianco di Adamo in un modo figurativo; ma non ne doveva restare traccia, perché fosse chiaro che la donna era stata tratta dall'uomo solo per un sublime mistero, e non vi si vedesse per lei inferiorità di natura. Ma nel Signore era giusto che la gloriosa traccia di quella uscita rimanesse, perché è una realtà. Bisogna che la sua Sposa, fondandosi su tale origine, possa continuamente far ricorso al suo amore, e sia sempre aperto davanti a lei il cammino perché raggiunga con sicurezza e con prontezza il suo Cuore in ogni cosa.


[1] L'ottava del Sacro Cuore è stata recentemente soppressa. Vedi nota per la Festa del Corpus Domini, p. 53.
[2] Opere, II, p. 48.
[3] Cfr. Etudes, CXXVII, p. 605.

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 413-417
Dolce Cuore di Maria 
siate Voi la salvezza dell'anima mia!

mercoledì 15 febbraio 2012

Tutto può colui che, diffidando completamente di se stesso, pone la sua fiducia e sua speranza unicamente in Dio.



15 FEBBRAIO
SAN CLAUDIO DE LA COLOMBIÈRE s.j. 
sacerdote



Martirologio Romano: A Paray-le-Monial in Burgundia, in Francia, san Claudio La Colombière, sacerdote della Compagnia di Gesù: uomo assai dedito alla preghiera, con il suo saldo e retto consiglio avviò molti all’amore di Dio.

SECONDA LETTURA

Dalle note spirituali del beato Claudio Clombiere, sacerdote (Londra   1677)

Io posso, o mio Dio, vivere in qualsiasi parte della terra e predicare a tutti i popoli ciò che tu a buon diritto aspetti dai tuoi servi e amici! Avendo dunque Dio manifestalo il suo disegno alla suddetta persona [S. Margherita Maria Alacoquee avendomi essa riferite le sue parole, io le comandai di met­terle in iscritto; né a me è rincresciuto di trascriverle in questo diario dei miei Esercizi; Dio infatti vuole che questa impresa venga promossa anche per opera mia. Così dunque parlava quella santa per­sona: " Trovandomi dinanzi al santissimo Sacramento in uno dei giorni dell'ottava della sua festa, ricevetti dal mio Dio straordinarie prove del suo amore. Provando io desiderio di corrispondere al suo amo­re quanto mi fosse possibile, il Signore, volendomi esaudire, mi disse: " Tu non mi puoi far cosa più gradita che eseguire ciò che tante volte ti ho do­mandato ".

Scoprendo allora il suo sacratissimo Cuore, sog­giunse: " Ecco il mio Cuore, quel Cuore che ha tanto amato gli uomini, che nulla ha risparmiato, fino a esaurirsi e consumarsi interamente per atte­star loro in tanti modi l'immenso suo amore. Molti di loro invece, piuttosto che mostrarsene grati, mi offendono continuamente in questo mistero di amo­re; ma quello che più mi addolora è che sono co­stretto a soffrire tali ingiurie da persone a me con­sacrate. Perciò io ti domando che il primo venerdì dopo l'ottava del santissimo Sacramento sia dedi­cata a una festa particolare per onorare il mio Cuo­re; in tal giorno, accostandosi alla sacra mensa, riparino con una pubblica espiazione gli oltraggi infitti al mio Cuore nel mistero dell'altare, special­mente nel tempo in cui sono stato esposto alla venerazione dei fedeli. E io ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per spargere con abbondanza le grazie del suo divino amore sopra coloro che gli renderanno tale onore ".

" Ma ahimè! mio Signore ", rispose essa " quale indegna cooperatrice ti sei scelta dei tuoi disegni! La mia viltà e il gran numero dei miei peccati ser­viranno piuttosto a ostacolarli che non ad aiutarli; mentre invece vi sono tanti altri tuoi servi molto più pronti a eseguire con impegno quando tu brami ".

Allora Gesù: " Eh! povera semplice che sei! Non sai tu che io scelgo ciò che nel mondo è più debole confondere i forti e che so servirmi di persone dappoco per eseguire i miei disegni? In tal modo esse, nulla presumendo di se stesse, onoreranno mag­giormente la mia potenza ".

Allora ella: " Indicami, o mio  Signore, il modo e la via per eseguire quanto mi comandi ".

Gesù replicò: " Rivolgiti al mio servo N. [Claudio La Colombièree digli da parte mia di fare il pos­sibile per stabilire questa devozione e prestare que­sto ossequio al mio divin Cuore. Che egli non si scoraggi per le difficoltà che incontrerà, perché non gliene mancheranno; sappia che tutto può colui che, diffidando completamente di se stesso, pone la sua fiducia e sua speranza unicamente in Dio.

RESPONSORIO
Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose aisapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai pic­coli. * Sì, o Padre, perchè così è piaciuto a te.
II mio amore è Dio; è Dio la mia sorte per sem­pre.
Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.

orazione   Signore e Padre santo, che hai parlato a san Claudio, tuo servo fedele, perché testimoniasse il tuo immenso amore, concedi alla tua Chiesa di essere illuminata e consolata dai doni della tua grazia. Per il nostro Signore,