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sabato 14 aprile 2012

REGINA CAELI LAETARE


REGINA CAELI, LAETARE

"Regina coeli, laetare, ALLELUIA!
quia, Quem meruisti portare, ALLELUIA!
resurrexit, sicut dixit, ALLELUIA!
Ora pro nobis Deum, ALLELUIA!
Gaude et laetare, Virgo Maria, ALLELUIA!
Quia surrexit Dominus vere! ALLELUIA!"


Oremus: Deus, qui per resurrectionem Filii tui Domini nostri Jesu Christi mundum laetificare dignatus es: praesta, quaesumus, ut per eius Genitricem Virginem Mariam perpetuae capiamus gaudia vitae. Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen.



LA PIÙ DELICATA PORPORA PER MARIA


<<Onore per Maria. Preparate per la mia amata madre la più bella e la più delicata porpora!
Com'è bella Maria! Il suo diadema scintillante, tempestato di diamanti, risplende come il sole. Ma la luce del suo seno e delle sue braccia - là dove Gesù Bambino ha riposato - è ancora più scintillante.

LE VIRTÙ DI MARIA


Tu, Maria, eri vergine nel mondo. Chi avrebbe mai pensato che saresti divenuta la Madre di Dio? E lo divenisti a motivo della tua umiltà. L'angelo del Signore apparve a Maria per annunciarle la sua maternità divina. 
Illuminata dalla potente luce di Dio, ella si umiliò pensando che il Creatore del cielo e della terra voleva divenire suo figlio. L'angelo parlava alla Vergine Madre; e ogni volta che l'angelo le parlava, Maria si umiliava di fronte a Dio. 
O Maria, come sei umile e come sei amabile nella tua umiltà!

Maria è anche un modello di fede. La sua fede fa sì che, giorno dopo giorno, Gesù cresca sempre di più in lei.
Con una simile fede, Gesù crescerà anche nel nostro cuore. Proprio per la sua fede e la sua umiltà Maria si sentiva indegna di divenire la Madre di Dio.

Su questa terra i figli non possono nascere senza una madre; una donna deve dare loro la vita. Così è per una donna che entrano nel cielo. Questa donna è Maria. Fin dal peccato l'umanità attendeva il frutto di Maria, il frutto della dolce umile e santa Vergine. Ti ringrazio, Maria, e ti benedico>>. (Beata Maria di Gesù Crocifisso)


LAUDETUR  JESUS  CHRISTUS!
LAUDETUR  CUM  MARIA!
SEMPER  LAUDENTUR!


venerdì 10 febbraio 2012

MEDITAZIONE SULL'UMILTA' DELLA BEATISSIMA VERGINE MARIA





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La Santa Vergine Maria dichiara la propria umiltà 
a sua figlia, Santa Brigida


Il mantello simbolo di umiltà e le condizioni della vera umiltà e dei suoi mirabili frutti


«Numerose persone si stupiscono e 
si meravigliano del fatto che parli con te:  in verità,
lo faccio per manifestare la mia umiltà; 


poiché, così come il cuore non gioisce se una parte del corpo marcisce e non torna ad essere sana come prima, allo stesso modo io non mi rallegro se un peccatore qualsiasi non torna a me con cuore sincero e facendo davvero ammenda, cosa che mi disporrebbe subito ad accoglierlo con favore. 


Tutti mi chiamano Madre di misericordia. In verità, figlia mia, la misericordia di mio Figlio mi ha reso misericordiosa. Per questo sarà miserabile chi non si accosta alla misericordia nonostante abbia la possibilità di farlo. Vieni dunque, vieni figlia mia, e nasconditi sotto il mio mantello: fuori è poco pregiato ma dentro è molto utile grazie a tre qualità: 
 protegge dai venti temporaleschi e dalle tempeste; 
dall'inclemenza del tempo e dal rigore del clima 
e ripara dalle nuvole e dalla pioggia. 


Questo mantello non è altro che la mia umiltà: essa sembra spregevole a chi è legato alle cose terrene, e assurda per poter essere imitata: infatti cosa c'è di così spregevole se non essere chiamati stolti o andare in collera quando si è offesi, e non rispondere a tono agli altri? 
Cosa c'è di così disprezzabile se non lasciare tutto per poi averne bisogno? 
Cosa c'è di così duro e doloroso per chi è legato alle cose di questo mondo, se non dissimulare le ingiurie ricevute e credersi, sentirsi e ritenersi il più umile e indegno di tutti? 


Figlia mia, tali erano la mia umiltà e la mia gioia e tale era la mia volontà di non piacere ad altri che a mio Figlio. 
In verità, quest'umiltà ha tre vantaggi per chiunque mi imiti.

*Innanzitutto difende dalle tempeste e dalle bufere, dagli obbrobri degli uomini e dal loro disprezzo: infatti, così come il vento forte e impetuoso spinge l'uomo dove vuole lui e gli fa soffrire il freddo, allo stesso modo gli obbrobri prostrano con facilità l'uomo impaziente e legato alle cose del mondo e scatenano in lui le passioni. Ma chiunque aspiri alla mia umiltà, pensi al fatto che io, Signora del mondo, sento tutto e che le sue parole non sono come il vento, poiché subito dopo averle ascoltate con umiltà, sarà consolato. 


Per che motivo le persone legate alle cose terrene non hanno la pazienza di tollerare le parole e gli obbrobri, se non perché cercano più la loro lode che quella di Dio e sono privi di umiltà? Infatti la loro bocca e il loro occhio sono sempre pronti a peccare. Dunque, sebbene la giustizia scritta dica che non bisogna ascoltare né sopportare senza motivo parole ingiuriose, è comunque una grande virtù e un grande merito ascoltarle e sopportarle per amore di Dio. 


*In secondo luogo, la mia umiltà difende dal freddo, ossia dall'amicizia della carne che ci brucia e ci raffredda nei confronti dell'amore divino, un'amicizia nella quale l'uomo è amato non per quello che è, ma per amore delle cose presenti. Come chi parla in questi termini: 'Cibatemi ed io vi ciberò, perché non ho di che nutrirvi dopo la morte; onoratemi ed io vi onorerò, perché mi importa poco dell'onore futuro'. 
Senza dubbio quest'amicizia è fredda e non è riscaldata da Dio; essa è dura come neve gelata nei confronti dell'amore e della compassione per il prossimo in difficoltà, e non conosce reciprocità; infatti non appena la compagnia e la tavola vengono sciolte, l'utilità dell'amicizia si perde e svaniscono i suoi frutti. 
Ora, chiunque imiti la mia amicizia, fa del bene a tutti per amore mio, sia agli amici che ai nemici: 
agli amici, in quanto essi rimangono costantemente nell'onore di Dio; 
ai nemici, perché sono creature di Dio e forse un giorno saranno davvero buoni. 


*In terzo luogo, meditare sulla mia umiltà difende dalla pioggia e dall'inondazione dell'acqua che cade dalle nubi: infatti da dove arrivano le nuvole se non dagli umori e dai vapori terrestri che salgono verso l'alto? Attratte dai raggi di sole, si congelano in aria e qui si tramutano in pioggia, grandine e neve.
Archivo:Bellas Artes Sevilla.jpg

Ora, proprio come le nuvole, il corpo ha tre caratteristiche: vede, ascolta e sente. 
Poiché vede, desidera quello che vedono i suoi occhi e aspira a possedere il bene e la bellezza in grande quantità. Ora, cos'è tutto questo se non una pioggia che contamina l'anima con il desiderio di avere e di accumulare beni, e che l'agita con le preoccupazioni, dissipandola con pensieri inutili e turbandola per ciò che ha perso? 


Tra le cose che ascolta, il corpo fa attenzione alle proprie lodi e ai propri onori, all'amicizia del mondo e a tutto quanto è piacevole e delizioso per il corpo stesso e miserabile per l'anima. Tutte queste cose non sono altro che neve destinata a sciogliersi subito, che raffredda l'anima nei riguardi dell'amore per Dio, la rende insensibile e l'irrigidisce nei confronti dell'umiltà. 


Infine, di quello che sente, il corpo avverte quanto riguarda la sua voluttà e il suo riposo. E tutto questo cos'è se non grandine fatta d'acqua gelata, che rende l'anima arida e sterile nei confronti delle cose spirituali, forte per le cose del mondo, facile e incline ai piaceri del corpo? 


Per questo chiunque desideri essere libero e al sicuro da questa grandine, cerchi la protezione della mia umiltà e la segua, perché attraverso essa l'anima è scevra dalla cupidigia della vista e quindi non desidera ciò che è illecito. Grazie all'umiltà, essa è tenuta al riparo dai pericoli dei piaceri dell'udito, in modo che non ascolti nulla che vada contro la verità, ed è tenuta lontano dalla voluttà della carne, affinché non cada nelle sue azioni illecite. 


In verità vi dico che meditare sulla mia umiltà - non solo con il pensiero, ma anche con le opere - è utile come un mantello che tiene caldo a chi lo porta; perché il mantello non riscalda se non lo si indossa; né la mia umiltà reca vantaggio a quanti la considerano sì con attenzione, ma non si sforzano, a seconda delle loro capacità, di seguirla, di metterla in pratica e di imitarla. 
Per questo, figlia mia, rivestiti di quest'umiltà nella misura delle tue possibilità. Le donne legate alle cose del mondo si mettono mantelli superbi fuori e di scarso valore dentro; rifuggi da questi abiti, perché non potrai mai avere il mantello dell'umiltà se, innanzitutto, non disprezzerai l'amore per il mondo; se non avrai considerato con maturità la misericordia divina e la tua ingratitudine; se non avrai meditato ed esaminato quello che hai fatto e che fai e quale condanna meriterai il giorno del giudizio


Perché pensi che io, Vergine e Madre di Dio, mi sia umiliata moltissimo - motivo per cui ho meritato così tanta grazia -, se non per il fatto che ho sempre pensato e saputo che non avevo nulla di mio e che nulla di buono derivava da me come mio? 
Conscia di ciò, non ho voluto essere lodata per questa mia umiltà, anzi l'ho attribuita al mio Dio che ne è autore e Creatore. 


Per questo, figlia mia, cerca rifugio nel mantello della mia umiltà e pensa che sei più peccatrice di tutte le creature del mondo; perché anche se vedi alcune persone comportarsi male, non puoi sapere che fine faranno domani, né quali mire e intenzioni determinino le loro azioni, se il loro comportamento sia intenzionale o dovuto a una debolezza. Per questo non preferire né giudicare nessuno nel tuo cuore». Libro 11, 23.



AVE MARIA!
Laudetur Iesus Christus!
Laudetur cum Maria! Semper laudentur


http://es.wikipedia.org/wiki/Archivo:Bellas_Artes_Sevilla.jpg