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sabato 19 maggio 2018

Imitazione di Maria


MARIA MEDIATRICE DELLA GRAZIA 

 1) Cari fratelli, siate fedeli servitori di Gesù Cristo e amanti devoti della sua Madre Santissima, la Vergine Maria, se volete essere eternamente felici con loro nel cielo. 

Sarete cari a Dio e alla Benedetta sua Madre, se sarete umili di cuore, casti di corpo; se sarete modesti nel parlare, prudenti, timorati, controllati; se non darete a nessuno occasione di scandalo o di giuste lamentele. 

2) Giova molto alla vostra salvezza, all'onore di Dio e alla lode della Beata Vergine, che siate devoti nella preghiera, impegnati nello studio e nel lavoro, mansueti nei rimproveri, sobri nel mangiare, castigati nel guardare e corretti in tutto il vostro comportamento. 

Pertanto, se desiderate lodare degnamente e venerare adeguatamente la Beata Vergine, comportatevi da figli di Dio: con semplicità, senza malizia, senza cattiveria, senza menzogne, senza ira, senza contrasti, senza mormorazioni, senza sospetti; sopportando per Gesù e Maria ogni contrarietà con carità fraterna, con umiltà e pazienza a imitazione della vita dei santi, per la vostra stessa pace e per l'edificazione degli altri. Ma soprattutto per godere la gloria della Santa Trinità. 

Infatti, tutte le cose amare diventano dolci e le pesanti leggere, quando l'amore per Gesù e il ricordo della sua Santa Madre penetrano l'intimo del cuore. Se qualcuno vuole sperimentarlo, basta che pensi frequentemente a loro, ne parli, ne legga, canti e preghi.

lunedì 7 maggio 2018

LA COMUNIONE DI MARIA CON GESÙ


Capitolo V
LA COMUNIONE DI MARIA CON GESÙ

 1) Ti benedico, ti lodo e ti rendo grazie, Santa Madre di Dio, Vergine Maria, per tutti
i beni e i doni a te concessi copiosamente da Dio; per le innumerevoli tue virtù e per
gli straordinari privilegi di grazia, per i quali in modo assai insigne e al di sopra di tutti
i santi risplendesti in terra; per essere degna Madre di Dio e nutrire al tuo seno,
sollevare nelle tue braccia, abbracciare e portare il Verbo di Dio in te incarnato. 

2) Ti benedico, ti lodo e ti onoro, eletta Madre di Dio e umile «Serva del Signore» (Lc
1,38), per tutti gli amorevoli servizi e i necessari aiuti prestati a Cristo fatto uomo, tuo
Figlio; per le molteplici persecuzioni, per le privazioni, per i lavori e le fatiche
sopportate pazientemente con lui. 

3) Ti benedico, ti lodo e ti rendo omaggio, gloriosa
Vergine Maria, Madre e Figlia dell'Eterno Re, per i soavi e frequenti colloqui con
Gesù; per le divine parole ascoltate con tanta diligenza dalla sua bocca, e
puntualmente conservate e meditate nel profondo del cuore (Lc 3,51); per le
magnifiche consolazioni da lui spessissimo ricevute; per gli incommensurabili gaudi e
le divine gioie procurati dalla sua presenza, suscitati per grazia dello Spirito Santo, e a
lungo coltivati nel cuore. 

4) Ti benedico, ti lodo e ti esalto, Santa Maria e mia venerata
Signora, per la tua purissima e santissima vita, così cara a Dio e agli angeli, trascorsa
con Gesù per lunghi anni in povertà e silenzio, provata da molte sofferenze e avversità,
offerta a tutti i seguaci di Cristo come esempio da imitare devotamente e offerta 
mirabilmente fino al termine dei secoli alla Chiesa universale quale sostegno
nelle sue prove. 

5) Ti benedico, ti lodo e ti glorifico, o benignissima e piissima Madre
di Dio Maria, per tutti i tuoi devoti esercizi e le sacre meditazioni sulla legge di Dio,
cui ti dedicavi giorno e notte; per le tue ferventissime preghiere, per le lacrime e i
digiuni che offristi a Dio con grande impegno per la conversione dei peccatori e la
perseveranza dei giusti; per la tua grande compassione per i poveri e gli ammalati, per
i tentati e gli oppressi dall' ansia; per il tuo grande. desiderio di salvezza del genere
umano, del quale sapevi che doveva essere redento dalla morte del tuo Figlio. 

6)
Inoltre, benché amassi con immenso amore il Figlio tuo unigenito, tuttavia non lo
strappasti all'orribile supplizio della croce, ma ti sottomettesti totalmente alla volontà
del Padre. Inoltre, in tutte le sue sofferenze, «consoffristi» assieme a lui; e fino all'
ignominia della croce con passo fermo seguisti Gesù che andava avanti, senza badare
alla fuga degli apostoli (Mt 26,56) e senza temere la crudeltà dei giudei. Eri disposta a
subire la morte con lui, piuttosto che abbandonarlo in tale estremo frangente. 

7) Ti benedico, ti lodo e ti esalto con tutte le mie forze, o fedelissima e amatissima Madre di
Dio, Celeste Maria, per la tua perseveranza nella fede ferma e nella carità perfetta,
quando, mentre gli apostoli fuggivano per paura e mentre anche i pochi che seguivano
Gesù si vergognavano, tu sola, con estrema costanza, tenesti alta la fiaccola accesa
della fede nella passione del Figlio, non dubitando della sua futura risurrezione al terzo
giorno, come era stato predetto da lui abbastanza chiaramente. 

8) Mentre tutti gli amici
di Gesù si erano dispersi, tu, Madre mestissima, con un piccolo gruppo di donne ti
recasti impavida al Calvario, passando attraverso una folla minacciosa, per avvicinarti
il più presto possibile al Figlio, che stava per essere crocifisso. Volevi vederlo mentre
era ancora vivo, per poter ricevere da lui, prima della morte, la parola del suo
amorevole dono. 

9) Ti benedico, ti lodo e con tutte le mie forze mi raccomando a te,
Santa e Immacolata Vergine, per la tua dolorosa presenza presso la croce di Gesù,
dove affranta e afflitta a lungo ti fermasti, trafitta da una spada di dolore secondo la
profezia di Simeone (Lc 2,35); per le molte lacrime versate; per la grande fedeltà e
indicibile coerenza che dimostrasti al Figlio tuo nell'estremo bisogno, mentre stava per
morire; per il grande dolore del tuo cuore; per la sofferenza più lacerante nel momento
della sua morte; per il cereo suo aspetto, quando lo vedesti pendere morto davanti a te.


10) Ti benedico e ti lodo per il pio abbraccio con cui lo stringesti fra le tue materne
braccia; per il mesto tragitto verso il luogo della sua sepoltura, allorché seguivi
piangendo coloro che portavano il povero santo corpo, e piangendo guardasti tuo
Figlio deposto nel sepolcro e chiuso sotto un grande sasso; per il doloroso ritorno dal
sepolcro alla casa in cui eri ospitata, ove con molti fedeli colà riuniti ti sciogliesti in
lacrime per la morte dell'amato Figlio con ripetuti lamenti, e piangesti tanto da far
piangere anche quanti ti stavano vicino. 

11) Compatisci ora, anima mia, la Vergine
dolorosa, la Madre lacrimosa, Maria amorosa. Se ami Maria, devi compatirla per i
tanti suoi dolori, affinché ti soccorra nelle tue pene. Ecco, la Santa Madre piange il suo
unico Figlio; piange Maria di Cleofa il suo diletto Congiunto; piange Maria
Maddalena il Medico della sua salute; piange Giovanni il suo dolcissimo Maestro;
piangono tutti gli apostoli il loro Signore perduto. E chi non piangerebbe fra tanti
amici che piangono insieme? 

12) È davvero grande questo pianto a Gerusalemme!
Fermati dunque anche tu un poco, e impara a piangere dalla Vergine Maria, le cui
lacrime amare potranno commuovere il tuo cuore nel profondo. Eccola in piedi 
accanto alla croce, straziata da grandi dolori, colei che un giorno lontano,
davanti al presepe, era piena di celesti armonie. È oppressa dal clamore dei giudei, lei
che un tempo venne onorata dai re magi; è tutta cosparsa del sangue del Figlio, lei che
era stata accarezzata dal suo candido aspetto. 

13) Vede appeso alla croce, in mezzo a
due ladroni, Colui che tante volte aveva visto operare miracoli in mezzo al popolo;
contempla, reso quasi come un lebbroso per lo scempio delle ferite, Colui che aveva
donato la guarigione a molti lebbrosi; mira, oppresso da innumerevoli dolori, Colui
che aveva scacciato il dolore dagli infermi; contempla, vinto dalla morte, Colui che
aveva richiamato il morto Lazzaro alla vita. Tutte le gioie si sono mutate in tristezze e
tutte le cose dolci in amarezze. 

14) La rutilante Stella del mare è sbattuta da numerose
e angoscianti tempeste; ma la sua mente, che rimane fissa in Dio, non è vinta dalle
perversità umane. Sta dunque ritta presso la croce con costanza e pazienza, con fedeltà
e amore, senza temere quanti la minacciano di morte e senza sfuggire a quanti la
maledicono. Sopporta tutto con animo tranquillo e si sforza di confrontarsi al Figlio
umiliato, non rispondendo nulla ai crudelissimi nemici. Non usa espressioni di sdegno
e non fa gesti di indignazione. Emette solo gemiti profondi, piange amaramente, si
addolora con ansia, compatisce intimamente ed è immensamente afflitta. Non si irrita
con i crocifissori, ma prega per i calunniatori, si rattrista e geme per quanti deridono e
bestemmiano Cristo. Quindi sta presso la croce in un mare di lacrime, e con il suo
esempio di mitezza offre il conforto della pazienza a tutti i tribolati. 

15) O voi tutti
che passate perla via del Calvario, guardate la dolorosa presenza della Beata Vergine
Maria: guardate alla destra della croce e osservate Maria, Madre di Cristo. Non vi può
essere un dolore simile al suo; non vi fu mai al mondo una madre che abbia compatito
il proprio figlio con tanto amore, giacché per quante ferite ricevevano le membra di
Gesù, tante ne riceveva la sua anima; tante volte diventava martire, quante volte
contemplava le piaghe cruenti del Figlio. 

(16) Vedi dunque, anima devota, di stampare
nel tuo cuore queste cose. Sii mite e forte, quando verrà il momento della tentazione.
Non turbarti e non disperare, se ti viene a mancare quello che molto ami, o se ti viene
negato ciò che ritieni esserti necessario. Gli amici di Gesù vengono provati spesso con
gravissime afflizioni, perché, se Dio non risparmiò nemmeno suo Figlio ma per noi
tutti lo abbandonò a gravissimi tormenti, come pretendi trattamenti migliori? Se Cristo
non ricercò se stesso, ma fu obbediente e pronto a sopportare anche cose vilissime e
dolorosissime, perché tu temi tanto la fatica e il dolore; e invece, per amore del Crocifisso,
non abbracci le cose aspre e dure? Se egli riservò alla sua Santissima Madre
molte contrarietà sulla terra; se permise che spesso tribolasse e soffrisse molto, come
mai tu potresti vivere senza prove? 

17) Se osservi tutti gli amici di Dio, non troverai
nessuno che abbia navigato il mare di questa vita senza dure prove. Dall'immagine del
Crocifisso e della sua Benedetta Madre, raccogli quindi l'esempio di una instancabile
pazienza, e non temerai più di sopportare sacrifici per la tua salvezza e per la
ricompensa dell'infinita bontà di Gesù. Così facendo, potrai godere la visione del suo
volto per tutta l'eternità. 

18) La Benignissima Madre di Gesù sa ben compatire chi
soffre. Ha imparato da quanto ha sofferto ad avere affettuosa compassione degli
afflitti. Non si dimenticherà dei suoi poveri devoti, verrà incontro alle loro preghiere,
aiuterà quelli che la invocano con perseveranza e sarà propizia per tutti coloro che la
servono. 

19) Misericordiosissimo Gesù, Figlio di Maria, ti prego di concedermi il
dono delle lacrime e di ferire il mio cuore con profondo e compassionevole affetto, di 
cui ben conosci che fu angosciata la tua pia Madre. Guardami con quegli occhi
compassionevoli, con i quali guardasti tua Madre e il discepolo Giovanni che stavano
accanto alla croce in lacrime, allorché affidasti l'uno all'altra, dando loro quest'ultimo
addio: «Ecco tuo Figlio; ecco tua Madre». Visitami, ti prego, con la tua grazia in punto
di morte; e fa sentire anche a me le parole che Giovanni udì dalla croce: «Ecco tua
Madre», perché, sentendo queste parole, la mia anima non tema il «nemico ruggente»
(1 Pt 5,8). 

20) O clementissima Santa Maria, mia Signora, fedelissima Avvocata dei
cristiani, ti prego per tutti i tuoi altissimi meriti, per i quali piacesti sommamente a
Dio; per tutte le attenzioni che con grande amore avesti per tuo Figlio, e per tutte le
lacrime che versasti nella dolorosissima sua passione: degnati di avere compassione di
me, di prenderti cura di me con amore materno e di mettermi nel numero dei tuoi
servi, che ti sono particolarmente vicini e da te sono più amati. 

21) O unica speranza,
gloriosa Vergine Maria, vieni e mostrami il tuo volto, prima che l'anima mia
abbandoni il mio corpo; e «rivolgi a me gli occhi tuoi misericordiosi», con i quali
guardasti molto spesso con grande gioia Gesù, «il frutto benedetto del tuo seno»: occhi
segnati da tante lacrime durante la sua passione. 

22) Assistimi allora Santissima Madre
di Gesù, con la dolce comitiva delle tue vergini e con il sacro collegio di tutti i santi,
come assistesti sino alla fine il tuo dilettissimo Figlio che stava per morire sulla croce,
poiché dopo il tuo Figlio unigenito e mio Signore Gesù Cristo non trovo nelle necessità
un sollievo più grande e sollecito del tuo, o Benignissima Madre di tutti gli
afflitti. 

AMDG et DVM

sabato 5 maggio 2018

Imitazione di Maria

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Capitolo IV
“DONNA ECCO TUO FIGLIO”

 1) Ti benedico e ti ringrazio, Signore Gesù Cristo, consolatore di tutti gli afflitti, per
il doloroso rispetto con cui guardasti la tua dilettissima Madre ai piedi della croce, in
preda ad angoscia mortale. L'immensità del suo dolore la conoscevi bene soltanto tu,
che eri profondo conoscitore del suo cuore e non avesti in terra essere più caro della
tua Vergine Madre. Ma anche lei non amò nessuno più di te, suo Divin Figlio, che
appena nato da lei rionobbe Signore di tutte le cose e suo Creatore. Perciò, guardando
appeso alla croce te, che amava infinitamente, viveva più in te che in sé; e quasi totalmente
astratta da sé, era anch'essa appesa alla croce: «crocifissa» in spirito con te,
benché con il corpo fosse ancora accanto alla croce in lacrime. 

2) Ti lodo e ti rendo
gloria per la tua infinita compassione, per cui eri filialmente «consofferente» con la tua
addoloratissima Madre, che in verità soffriva i tuoi dolori come suoi e le tue ferite
come proprie, quando con nuovi contorcimenti spasimavi; e con occhi materni vedeva
scorrere il sangue dal tuo corpo, e sentiva la tua voce che parlava a lei. 

3) Ti lodo e
rendo gloria per le bellissime parole, con cui brevemente ti rivolgesti alla tua Madre
desolata, raccomandandola al tuo discepolo prediletto Giovanni, come a fedelissimo
sostituto. E unisti la Vergine al vergine Giovanni con il vincolo della indissolubile
carità, dicendo: «Donna, ecco tuo figlio!» (Gv 19,26); e al discepolo: «Ecco la tua Madre!»
(Gv 19,27). 

4) Felice comunione e gradita consegna, che unì e consacrò una
integrità verginale. Con questa espressione, infatti, manifestasti l'affetto di un'amorevole
preoccupazione per l'onorabilità di tua Madre, cui affidasti il conforto di un
casto discepolo; e le offristi, in qualche modo, un altro figlio in armonia con la purezza
dei suoi costumi e capace di provvedere alla necessità della sua vita. Era giusto che la
tua filiale provvidenza si comportasse così, perché una Madre Santa e Vergine illibata
non mancasse di un fedelissimo servo; e perché Colei, che stava per essere privata
della tua dolcissima presenza, non poteva apparire quasi abbandonata e straniera tra i
giudei. 

5) Accogli dunque o Maria, dolcissima Madre di Dio, questa disposizione del
Figlio tuo e questa decisione così dolce. Accogli con affetto questo discepolo, che ti ha 
donato tuo Figlio Gesù. È l'apostolo Giovanni, vergine eccellente, il più amato
da Gesù, di soavi costumi. Egli è verecondo nel volto, modesto nel tratto, sobrio nel
cibo, umile nel vestire, ossequente, pronto all'obbedienza. È il discepolo più amato,
molto legato a te, stimato, puro di mente e vergine di corpo, gradito a Dio e caro a
tutti. Perciò del tutto degno di vivere con te, Madre di Dio. So bene, inoltre, che a te
sempre piacque e sempre piace ciò che piace al Figlio tuo; e che desideri la
realizzazione di quanto Egli dispone, poiché in tutti i suoi atti non ha mai compiuto la
propria volontà, ma sempre ha cercato la gloria del Padre. Perciò non dubito che ti
piacque quando, prossimo a morire, ti lasciò Giovanni come suo sostituto. 

6) E tu, san
Giovanni, accogli il desiderabile tesoro che ti è stato affidato. Accogli la venerabile
Madre di Gesù, la Regina del cielo, la Signora dell'universo, la tua diletta Parente,
sorella di tua madre: la Vergine Santa. Finora la Beata Vergine era solo la tua parente,
per diritto di sangue. Ora invece sarà tua Madre con un vincolo più sacro e per diritto
divino, affidata a te per grazia speciale. Anche tu, che prima eri figlio di Zebedeo
secondo la carne, fratello di Giacomo il Maggiore e parente del Salvatore, in seguito,
divenuto discepolo di Gesù, sarai chiamato con nome nuovo: «figlio adottivo di
Maria», cui obbedirai con amore filiale per tutto il resto della tua vita. Esegui, dunque,
quanto Gesù ti comanda; metti in pratica l'ordine del sacro affidamento e otterrai
l'onore e la riconoscenza di tutto il mondo. 

7) Giovanni eseguì con somma gioia
quanto Gesù gli disse dall' alto della croce. Infatti «da quel momento la prese nella sua
casa» (Gv 19,27), ebbe cura di lei, la servì con sollecitudine, le obbedì incondizionatamente
e l'amò con tutto il cuore. Godi dunque e rallegrati, beatissimo
Giovanni, per il dono che ti è stato affidato: giacché ciò che Gesù aveva di più caro al
mondo, lo consegnò con fiducia a te. Ti arricchì a dismisura, quando legò a te quasi
con testamento Maria, che gli angeli santi non sono in grado di lodare degnamente. 

8)
Cristo consegnò a san Pietro le chiavi del Regno dei cieli; ma costituì te suo sostituto
per la Madre. Un giorno Maria fu sposata a Giuseppe, ma fu affidata a te. A lui disse
l'angelo: «Non temere di prendere con te Maria, tua sposa» (Mt 1,20). Ora il Signore
degli angeli dice a te: «Ecco la tua Madre» (Gv 19,27); e come Giuseppe fu vicino alla
Vergine nella nascita del Figlio, così tu devi starle vicino nella passione di Cristo, e
per lungo tempo dopo la sua ascensione al cielo. 

9) Se san Giovanni Battista fosse
stato ancora in vita, per diritto di parentela e in virtù della sua castità sarebbe stato
molto idoneo a servirla e suo insigne custode. Ma Giuseppe non c'è più, poiché non si
conosce se è ancora in vita oppure è morto; Giovanni, in catene per lungo tempo, è
stato ucciso; Gesù è ormai prossimo a morire e a sparire dagli occhi della Madre. E
allora tu devi fare le veci di tutte queste persone a lei care; e devi fare le veci di Cristo,
quale pegno del Figlio che le viene sottratto. Confido nel Signore Gesù, che questo
sarà molto gradito a tuo fratello Giacomo e a tutti gli altri apostoli; che nessuno dei
tuoi amici ti invidierà e che chiunque abbia stima di te si rallegrerà sinceramente. La
ricchezza delle tue virtù ha meritato questo grande premio: ossia un perfetto
«disprezzo del mondo», l'amore per Gesù, la dolcezza dei modi, l'integrità verginale,
la serenità della mente, la libertà dell' anima, la purezza del cuore e la probità della
vita. 

10) Prendi dunque in tua custodia la Madre di Cristo, e ne conseguirai una grazia
immensa. Accanto a lei farai molti e grandi progressi spirituali; sarai istruito dalle sue
parole, edificato dai suoi esempi, aiutato dalle sue preghiere, incoraggiato dalle sue
esortazioni, infiammato dal suo amore, attratto dalla sua devozione, elevato dalla sua 
contemplazione, ripieno di gioia, riempito di celesti delizie. Ascolterai dalla sua
bocca i misteri di Dio, cono scerai cose nascoste, apprenderai cose mirabili e
comprenderai cose ineffabili. 

11) Per la sua presenza diventerai più casto, diventerai
più puro, diventerai più santo e progredirai ancor più nella tua devozione. Lo
sguardo di lei è pudicizia, prudenza il suo parlare, giustizia le sue azioni. Gesù è la sua
lettura, Cristo la sua meditazione, Dio la sua contemplazione. Il decoro del suo volto
brilla come la luce, il suo aspetto rispettabile non offende nessuno, il suo
comportamento rende casto chi la guarda. La sua parola allontana ogni male. 

12)
Talmente grande è la dignità di Maria, che supera tutti i santi per purezza e grazia. Di
lei tu avrai la custodia, affidata dal Sommo Re del cielo. Perciò offrile con diligenza i
tuoi servizi, rendile onore, prestale premurosa attenzione. Resta accanto alla croce,
vigila sulla Vergine, sostienila, abbracciala, sorreggila se viene meno, consolala se
piange. Piangi con lei che piange, gemi con lei che geme, seguila se cammina, fermati
se si ferma e siedi con lei, se si mette a sedere. 

13) Se piange, non allontanarti; se
soffre, fai opera di misericordia. Infine preparati alle esequie di Gesù che muore;
conduci con te la Madre al luogo della sua sepoltura, riconducila in città, a casa e
conforta la consolatrice di tutti gli afflitti. Sii suo servitore angelico, e anche in questo
ufficio potrai offrire sollievo a chi è più degno di te. Cristo infatti venne confortato da
un angelo nella sua agonia. Benche' non ne avesse bisogno, volle essere visitato da un
inferiore e non rifiutò di essere da lui consolato. 

14) Ecco, carissimo Giovanni, a quale
eccelsa missione sei chiamato, quale Vergine ti viene affidata, di chi è Madre colei cui
devi prestare le tue cure. Infine, ti scongiuro umilmente di pregare tanto per me
peccatore, affinché io pure sia fervoroso nell'amore di Cristo e sia trovato degno di
lodare la Beata Vergine e di partecipare ai suoi dolori. 

AVE MARIA PURISSIMA!


mercoledì 2 maggio 2018

Imitazione di Maria


Capitolo III
LA PERDITA E IL RITROVAMENTO 
DI GESÙ

1) Il figlio. 
Non sempre si trova Gesù dove lo si cerca; ma spesso lo si trova dove meno si crede. Perciò nessuno presuma di essere l'unico a possedere Gesù; nessuno disprezzi un altro, perché non conosce quanto possa piacere internamente a Dio, cosa che sfugge agli uomini, anche se esternamente egli può sembrare un uomo da nulla. 

2)
Non deve sembrarmi, dunque, una cosa strana né una novità, se perderò Gesù. Ma so che questo sarebbe dannoso per me e molto doloroso per il mio cuore. Confesso di essere colpevole e degno di gravi castighi, perché non ho custodito bene il mio cuore e mi sono comportato con molta tiepidezza e negligenza. Perciò ho perso la grazia di Gesù e non so chi me la potrà restituire, se lui stesso non si degnerà di avere compassione ancora una volta di me poveretto. 

3) Clementissima Madre di Dio, soccorrimi in questa mia disgrazia; aiutami, mia Signora; proteggimi, dilettissima Vergine Maria, porta della vita e della misericordia. Ti domando conforto e aiuto. Tu conosci meglio di tutti quanto dolore causa la perdita di Gesù e quanta gioia rechi il
suo ritrovamento. Beatissima Vergine, se questo capitò a te, che non ne avevi alcuna colpa, quale meraviglia ci può essere, se la grazia di Gesù non esaudisce le speranze di un peccatore, che l'offende in tanti modi? 

4) Che cosa devo fare per ritrovare la grazia di Gesù? Se c'è qualche speranza di ritrovarla, dipenderà dal tuo consiglio, si realizzerà per i tuoi meriti; poiché tu sei la più vicina a Gesù, rimani al mio fianco finché non lo ritroverò. 
Dopo averlo visto e ritrovato, canterò in giubilo con te:
«Rallegratevi tutti con me, perché ho ritrovato Colui che l'anima mia ama». Egli è Colui che tu hai partorito, o castissima Vergine Maria. 

5) La Madre. Ascolta il mio consiglio: imita il mio esempio e l'anima tua sarà consolata. Se avrai smarrito Gesù, non disperarti e non turbarti troppo; non stare con le mani in mano, non smettere di
pregare, non distrarti in consolazioni terrene, ma cerca la solitudine. 
Piangi te stesso, e nel tempio del tuo cuore ritroverai Gesù, che hai smarrito con i tuoi peccati e con il compiacimento delle vanità. 

6) Non si trova Gesù nelle piazze delle città, in compagnia di giocatori o di quanti vivono mollemente; ma in compagnia dei giusti e dei santi. 
Si deve cercare, gemendo di dolore, chi si è perduto per colpa della propria dissolutezza; si deve conservare con grande cautela chi si è perduto per incuria; si deve supplicare con timore e riverenza chi detesta i pigri e gli ingrati; si deve richiamare con somma umiltà chi è stato allontanato per orgoglio; si deve placare con frequenti e sincere preghiere chi, intento in futili pensieri, non ascolta chi parla sottovoce. 
Ma si  deve anche lodare con grande ri-conoscenza chi è sempre disposto a concedere la sua grazia; si deve abbracciare con ardentissimo amore chi perdona a tutti, chi ha compassione di tutti, chi dà gratuitamente i suoi doni e non li nega a nessuno di coloro che glieli chiedono. 

7) Anche se a volte tarda, non abbandona chi persevera nella preghiera; ma ritorna spesso senza che lo sappia, lo illumina più chiaramente e lo istruisce con maggior cura, perché non presuma mai di sé, ma confidi umilmente e devotamente in lui. 

8) Se dunque presti molta attenzione a queste cose, placherai facilmente Gesù. Lo troverai a Gerusalemme, perché quei luogo è destinato alla pace. Gesù, nel tempio del tuo cuore, ripeterà le sue sacre parole. 
Sarà con te tutto il giorno; ti insegnerà tutte le cose che riguardano la salvezza; tutto quanto riguarda la grazia e la virtù, che rifulgono negli angeli e negli uomini; tutto ciò che di buono splende nelle creature. 

9) Perciò devi sempre invocare Gesù; lo devi sempre ricercare;
lo devi sempre desiderare, ricordare, lodare, venerare e amare. Non devi offenderlo in
nessuna cosa; devi adorarlo con santità e purezza, poiché è benedetto sopra tutte le
cose nei secoli dei secoli. Amen. 
AMDG et DVM

martedì 1 maggio 2018

Offri anche tu un paio di tortore con due piccoli nati da colomba

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Capitolo II
MARIA DURANTE L'INFANZIA DI GESÙ

 1) Ti benedico e ti ringrazio, Signore Gesù Cristo, autore della purezza, per la tua
umile presentazione al tempio di Dio, dove con vittime e offerte, come uno dei figli di
Adamo, sei stato presentato dai genitori e sei stato riscattato con cinque monete
d'argento, come un povero schiavo comprato al mercato. Ti benedico, Santissimo
Redentore del mondo, per la tua umile obbedienza alla legge di Dio. Pur essendo senza
debito di peccato, per darci esempio di profonda sottomissione, ti rendesti suddito
delle prescrizioni legali. 

2) Ti benedico, inoltre, per l'immensa umiltà della beatissima
tua Madre e per la sua spontanea sottomissione ai precetti della legge. Infatti, pure essendo
Vergine Santa nel parto e dopo il parto, non ricusò di sottomettersi al rito della
purificazione. Offerta meravigliosa e riparazione soavissima, perché libera e aliena da
qualsiasi colpa. 

3) Che cosa potrei offrire o donare a te, mio Signore, per tutte le cose
che mi hai dato? Come sarebbe utile, invece, che io espiassi doverosamente i miei
peccati, macchiato come sono di tante colpe e di tante turpitudini. Perciò mi rivolgo a
te, benignissimo Signore Gesù Cristo, e ti prego di dare soddisfazione per me e di
lavare con la tua purissima oblazione tutti i miei peccati, perché possa entrare nel
tempio celeste mondato e purificato, al fine di lodare per sempre il tuo santo nome. 

4)
Prega anche Tu per me, grande Madre di Dio, gloriosa Vergine Maria, perché mi
vengano perdonati i miei peccati e mi sia concesso il tempo per espiarli e per fare
fermo proposito di meritare l'aiuto della grazia divina; e per quanto mi manca per
ringraziare Dio di tutti i suoi benefici, suppliscimi tu, piissima Madre, offrendo te
stessa con il tuo amatissimo Figlio al cospetto della gloria del Padre. Che la tua
integrità verginale scusi la mia impurità, sia della mente sia del cuore; la tua carità 
accenda la mia tiepidezza; la tua umiltà abbassi la mia superbia; la tua spontanea
obbedienza infranga la durezza della mia volontà perversa. 

5) Ecco: offro me stesso
nelle tue mani e in quelle del tuo diletto Figlio, e qualunque cosa possa fare, la farò
sempre al vostro servizio. Offro un paio di tortore: la compunzione per i miei peccati e
per le mie negligenze nonché il desiderio dei gaudi eterni. Offro anche due piccoli nati
da colomba: il doppio desiderio di custodire nel cuore la doppia semplicità di non
rendere a nessuno male per male, e di vincere sempre il male con il bene. 

6) Degnati di
concedermi tutto questo, o buon Gesù, che fosti presentato oggi nel Tempio dalla tua
umile Vergine Madre e fosti preso con gioia fra le braccia dal giusto e timorato
Simeone. 
AMDG et DVM

lunedì 30 aprile 2018

IMITAZIONE DI MARIA


Libro Secondo
 CONOSCERE MARIA
Capitolo I
MARIA E IL MISTERO DELL'INCARNAZIONE

 1) Ti benedico e ti ringrazio, Signore Iddio, creatore e redentore del genere umano,
per l'immensa bontà con la quale hai voluto ancor più mirabilmente redimere
quell'uomo, che mirabilmente già avevi creato. Infatti, mentre eravamo ancora tuoi
nemici e la morte antica esercitava il suo iniquo dominio su tutto il genere umano, ti
ricordasti della tua infinita misericordia, e dal trono sublime della tua gloria volgesti lo
sguardo a questa valle di pianto e di miseria. 

2) Osservasti la grande afflizione del tuo
popolo sulla terra e il grave retaggio dei figli di Adamo. E, spinto da un profondo 
impulso di amore, cominciasti ad avere per noi pensieri di pace e di redenzione.
Così, quando giunse la pienezza dei tempi, venisti a visitarci, scendendo dal cielo; e
con l'Incarnazione apparisti tra gli uomini vero Dio e vero uomo, realizzando le attese
dei profeti. 

3) Ti benedico e ti lodo, Salvatore nostro Gesù Cristo, per la immensa
umiltà con cui ti degnasti di scegliere per Madre una vergine povera, che facesti
sposare con un povero falegname: Giuseppe, uomo santo e giusto. 

4) Ti benedico per
l'annunzio della degnissima incarnazione e per il rispettoso saluto angelico, con cui
l'angelo Gabriele incontrò con grandissima devozione la beatissima Vergine Maria,
annunziandole il divino mistero del Figlio di Dio, che si sarebbe incarnato in lei. 

5) Ti
lodo e ti rendo onore per la grandezza della fede di Maria Vergine, per il suo deciso
consenso, per l'umilissima sua risposta e per tutte le sue virtù, confermate quando, all'
arcangelo che recava il lieto annunzio, rispose con docile sottomissione: «Eccomi,
sono la serva del Signore, avvenga di me quello che tu hai detto» (Lc 1,38). 

6) Ti lodo
e ti glorifico, o eterna Sapienza del Padre, per essersi interessata la tua inaccessibile
Altezza al misero ergastolo della nostra mortalità e per la tua purissima concezione da
Maria, avvenuta per opera dello Spirito Santo (Lc 1,35), nel cui seno verginale
l'ineffabile virtù dell'Altissimo, scendendo su di lei (Lc 1,35), formò dalla carne
intemerata della Vergine la tua carne sacrosanta. Tu dunque, vero Dio, consustanziale
con l'Eterno Padre, sei divenuto una sola carne con noi, ma senza contagio di peccato,
per renderci un solo spirito con te, attraverso l'adozione a figli di Dio (Gal 4,4). 

7) Ti
lodo e ti glorifico per aver voluto svuotare la tua grandezza, assumendo la nostra
passibilità, la pochezza, la sofferenza e la mortalità abbracciate con amore, per
riempirci con il tuo svuotamento, per salvarci con la tua passione, per esaltarci con la
tua umiliazione, per irrobustirci con la tua infermità e per condurci alla gloria
dell'immortalità con la tua mortalità. 

8) Ti lodo e ti glorifico per quei lunghi nove
mesi, durante i quali ti nascondesti bambino nelle angustie di un seno verginale,
aspettando il tempo per il tuo natale, Tu che, come Dio, non hai tempo e non hai età,
ma tutte le cose ordinasti nel tempo con ammirevole armonia. 

9) O amabile e
ammirabile degnazione, Dio di immensa gloria, che non disdegnasti di farti disprezzabile
e di assumere, per salvarci, le nostre sofferenze, Tu, che creasti tutte le cose
senza fatica. O dolcissimo Gesù, splendore dell' eterna gloria, quanto più ti sei
umiliato nell'umanità, tanto più mi hai dimostrato la tua bontà; quanto più ti sei fatto
disprezzabile per me, tanto più mi sei caro. 

10) Ti benedico e ti ringrazio, Signore
Gesù, Figlio unigenito del Padre, unico generato prima dell'esistenza del mondo, di
esserti ineffabilmente degnato, per la tua grandissima umiltà, di nascere in una sordida
stalla e di essere deposto per amore della santa povertà in una povera mangiatoia. Ti
lodo, amatissimo Gesù, per la tua venuta coronata di luce, per la tua gloriosa nascita
dalla illibata Vergine Maria, per la tua povertà e per l'umile tua sistemazione in una
mangiatoia così piccola e vile. Chi potrebbe immaginare l'Altissimo Iddio fatto così
piccolo per gli uomini? Quante grazie deve renderti tutto il genere umano, se hai scelto
le angustie di una mangiatoia per redimerlo? 

11) Quale grande tenerezza, mirabile
dolcezza e soavissimo amore vedere Iddio fatto bambino, ravvolto in poveri panni e
giacere in una angusta mangiatoia davanti ad animali! Quale incomprensibile umiltà,
che il Signore di tutti i signori si degni di farsi servo dei suoi servi! E questo, Signore
Dio, ti sembrò ancora poco, perché volesti diventare mio Padre, tu che sei il mio
Creatore. Addirittura ti sei degnato di essere mio Fratello e carne mia nella realtà della 
tua natura umana, pur senza contrarre nulla dell' antica corruzione. 

12) La tua
nascita è superiore alle leggi della natura; ma, dovendo riparare proprio la natura, con
un grande miracolo supera il modo con cui nascono gli uomini e conforta con divina
virtù i nostri faticosi natali. Quanto è felice e amabile il tuo natale, dolcissimo Gesù,
Figlio di una Vergine eccelsa, cioè dell' esimia Madre Maria, che rinnova il natale di
tutti, ne migliora la condizione, ne scioglie i pregiudizi e lacera il decreto di condanna
della natura. E così, chi si vergogna di far parte della stirpe peccatrice di Adamo, si
può rallegrare per la tua natività incontaminata, sicuro di essere felicemente rinato per
tua grazia. 

13) Ringrazio la tua miracolosa e gloriosa nascita, o Gesù, Figlio unigenito
di Dio, in virtù della quale abbiamo accesso a questa grazia, nella quale viviamo, e
confidiamo nella speranza della gloria dei figli di Dio, promessa dal cielo. Tu sei il
pegno della nostra redenzione; tu sei l'eterna speranza di tutti noi fedeli. A te
ricorriamo noi, umili peccatori; a te che ci cercasti per primo, quando noi non ti conoscevamo
ancora. 

14) O santa e dolce infanzia, che nel cuore degli uomini infondi la
vera innocenza, per cui ogni età ritorna a te beata e a te diventa simile, non per debolezza
delle membra, ma per l'umiltà dei sensi e per la bontà dei costumi. Concedimi
di seguire le tue sante orme, clementissimo Gesù, che, per dare a tutti gli uomini
esempio della virtù e della salvezza eterna, volesti nascere a mezzanotte da Maria
Vergine. Fa, dunque, che io possa porgerti grazie e cantare le lodi con gli angeli e con
tutta la milizia celeste, che volesti felici messaggeri del tuo Santo natale. 

AMDG et DVM

sabato 28 aprile 2018

Gettati ai suoi piedi come un povero mendico




Capitolo III

IL RICORDO E L'INVOCAZIONE DELLA BEATISSIMA VERGINE MARIA 

1) 
È giusto ricordarsi sempre della gloriosa Vergine Maria, la Madre benedetta di
Gesù, ai cui meriti e alle cui preghiere devi raccomandarti ogni giorno, e alla quale
devi ricorrere in tutte le tue necessità, come un figlio percosso e ferito ricorre alla sua
diletta madre. 

È dolce il nome di Maria: dona fiducia a chi la chiama e la invoca. Ella
da parte sua è sempre pronta a dire una buona parola al suo Figlio Gesù per un'anima
tribolata, che si trova nel bisogno. Se Maria non pregasse ogni giorno per il mondo
con tutti gli angeli del cielo, come potrebbe esistere il mondo, che con sì gravi peccati
offende Dio e tanto poco si emenda? Perciò tutti devono invocare Maria: i giusti e i
peccatori, soprattutto i religiosi e le persone devote che hanno fatto il voto di castità e
anelano con santi desideri alle cose celesti, ma non vogliono avere nulla a che fare con
il mondo. 

2) Che cosa devi domandarle? In primo luogo il perdono dei tuoi peccati, poi
la virtù della castità nonché il dono, oltremodo gradito a Dio, dell'umiltà, perché tu sia
davanti a lui sempre umile e desideroso di essere ritenuto vile e abietto. Infine devi
chiedere di non gloriarti mai di alcuna cosa, per non perdere tutto quanto ti sembra di
possedere. 

3) Devi inoltre affliggerti, per essere tanto lontano dalle vere virtù: dalla
profonda umiltà, dalla santa povertà, dalla perfetta obbedienza, dalla purissima castità,
dalla devotissima preghiera, dalla fervidissima carità. 

Tutte virtù che albergano in
Maria, Madre di Gesù. Perciò gettati ai suoi piedi come un povero mendico, perché tu
possa ottenere almeno il minimo grado di quelle virtù, non essendo capace di
raggiungere quello più alto a causa della tua indolenza. 

4) Qualunque cosa desideri,
prega umilmente di ottenerla per mano di Maria. È per i suoi meriti gloriosi che
vengono soccorsi quanti si trovano in purgatorio e sulla terra. Grande è la sua grazia e
grande la sua gloria in Gesù suo Salvatore, al di sopra di tutti i santi del cielo. Ma tutto
è a beneficio di noi, che stiamo sulla terra. 

Affidati totalmente alla sua fedeltà. Le sue
preghiere sono gradite a Dio, ed Ella non chiede e non desidera, se non quanto è
gradito a lei e al suo diletto Figlio; quanto giova alla tua salvezza, secondo i piani della
volontà divina. 

5) Piace molto a Dio e alla Beata Vergine, che si preghi per evitare i
peccati e per custodire il cuore nell'umiltà. Ella infatti si gloriò davanti a Dio soltanto
dell'umiltà, tacendo sul resto; e nonostante la sua inesauribile ricchezza di grazia,
giammai dall'umiltà si distaccò. La Vergine Maria preghi per noi con voce
misericordiosa, perché siamo resi degni della grazia di Dio. 


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